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2 May 2024
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Cronaca

Quando la politica è in mano a “buffoni di corte“

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Corsi di Lingua e Cultura Italiana in Svizzera

Ho scelto questo titolo, ispirandomi alla canzone: ”Nuntereggae più” del cantautore Rino Gaetano, scomparso circa 30 anni fa, ma di grande attualità.Alcune frasi della suddetta canzone, infatti, sintetizzano in modo perfetto e concreto la situazione critica dell’Italia di oggi che è ormai stanca, tranne questa parentesi del governo Monti, di una classe politica evanescente, senza un ruolo specifico, manovrata solo dagli interessi di imprenditori senza scrupoli, di banchieri corrotti, sindacati senza idee, impegnati solo a difendere i loro privilegi e dei cosiddetti “fannulloni”. Per tutti questi motivi è proprio il caso di gridare: ”Nunvereggae più”, a tutti i politici eletti nella passata legislatura, compresi quelli dell’estero (sia di destra sia di sinistra), in modo particolare verso due personaggi come il signor Micheloni e il signor Narducci che preferisco nominarli così, senza il titolo di parlamentare, in quanto mi sembra un’esagerazione, anche se hanno il sacrosanto diritto di insignirsi della suddetta onorificenza. Questi due rappresentanti del centro-sinistra, negli ultimi tempi, non sapendo come impegnare il loro tempo, si sono interessati delle Istituzioni scolastiche italiane all’estero, causando solo danni, con proposte senza senso, assurde, da veri incompetenti della materia, con il solo fine di far risparmiare allo Stato italiano del denaro, hanno auspicato il rimpatrio, a partire dal prossimo anno scolastico, di tutti gli insegnanti di ruolo del MAE, soprattutto dei Corsi di lingua e cultura italiana, per destinare una parte del risparmio ai loro amici degli Enti gestori, cioè Organizzazioni private.

In poche parole privatizzare la scuola italiana all’estero. Ma il centro-sinistra non è stato sempre a favore della scuola pubblica?Il fatto strano, inoltre, è che il signor Micheloni si è dimenticato che la moglie è stata una ex insegnante di ruolo del MAE, ora in pensione, perché altrimenti non credo che avrebbe tanto insistito, per tagliare anche il suo posto, se fosse stata ancora in servizio.

Che ne pensate? Lascio a voi le conclusioni. Per fortuna, ultimamemte, il PD nazionale li ha sconfessati, come pure la CGILscuola (insieme a tutti gli altri sindacati), essendo su posizionidiametralmente opposte, cioè a favore di una scuola pubblica all’estero. Inoltre, con il medesimo risparmio ricavato dal rimpatrio dei docenti di ruolo inviati dal Ministero degli Affari Esteri, hanno proposto, sempre i suddetti due personaggi, di distribuire, a pioggia,altri fondi per i Comites, il CGIE, la Camera di Commercio e addirittura il Museo nazionale dell’emigrazione. Di conseguenza questi due rappresentanti del centro-sinistra si sono solo preoccupati dei loro “compagni di merenda”, mi piace definirli così questi organi di rappresentanza degli italiani all’estero, insieme a Enti gestori e altre Istituzioni. D’altra parte se sono stati eletti lo devono alle suddette Organizzazioni di cui hanno fatto parte, prima di entrare nel Parlamento italiano. Io, mi domando e mi chiedo, sia pure politicamente sono di centrodestra, come fa il centro-sinistra a tollerare questi due incapaci? Ma esiste ancora un centro-sinistra all’estero? A dir la verità, non dovrei pormi io queste domande, ma per gli elettori del centro sinistra, per i quali ho grande rispetto, credo che sia frustrante vedere le loro idee politiche in mano a questi “buffoni di corte”, come cantava Rino Gaetano. Come persona vicina al centrodestra, ribadisco che altrettanto i rappresentanti di questo schieramento eletti nella circoscrizione Europa (i vari Di Biagio, Fantetti, Picchi) non si sono dimostrati migliori, ma almeno non hanno proposto dei tagli assurdi al personale docente MAE, presso le istituzioni scolastiche italiane all’estero. Spero, come ho già detto in un precedente articolo, che il voto all’estero venga eliminato, perché rischiamo di mandare o confermare nel Parlamento italiano “alimenti”, come scherzosamente si dice dalle mie parti, della stessa statura culturale di quelli più volte citati, compresi altri due esponenti che avevo tralasciato di menzionare, come la signora Garavini e il signor Farina.

Quello che mi fa rabbia è che le persone di “centro-destra” non si facciano sentire, qui in Svizzera, preferendo non schierarsi apertamente contro questa Sinistra, per me, ormai allo sbando, come il PD nazionale, senza idee e senza interlocutori di riferimento. E dato che all’estero il centrosinistra, specialmente in Svizzera, occupa quasi tutte le poltrone dei vari Comites, CGIE, Patronati, Sindacati, Enti gestori, etc., la comunità italiana, in caso di necessità, come per esempio adesso per il problema dei Corsi di lingua e cultura italiana, sarà abbandonata a se stessa, perché questi politici non ascoltano, assolutamente, gli operatori scolastici (sindacati-scuola, docenti, Dirigenti scolastici, etc.), ma seguono solo gli interessi personali e dei loro “compagni di merenda”. Quando mancano le idee, manca tutto! Il mio unico rammarico, però, è asssistere come insegnante, dopo venti anni di servizio nei Corsi di lingua e cultura italiana, alla loro definitiva prossima chiusura, dato che i più volte citati politici eletti all’estero stanno dando il colpo finale. Io vorrei che gli Enti gestori facessero un passo indietro e riconsegnassero i Corsi da loro gestiti ai vari Consolati, in modo che sia lo Stato italiano a dover decidere il loro futuro. Ritengo che sia urgente e necessaria una riforma della scuola italiana all’estero, sia pure con una riduzione del personale MAE, ma i vari consolati, tramite l’Ufficio scuola, dovrebbero poi assumere, come impiegati a contratto, sulla base di una graduatoria, altri docenti per coprire i posti vacanti. In questo modo si otterrebbe un risparmio per lo Stato italiano e si salverebbero i suddetti Corsi, di grande importanza per la comunità italiana all’estero. Per me, è l’unica strada da intraprendere. Concludo, sperando in un futuro senza “buffoni di corte”.

Gerardo Petta  Docente Corsi Medi – Zurigo

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1 commento

Cesare Spoletini 1 March 2012 at 17:58

Oggi, 1º marzo, nel cantone di Neuchâtel è festa nazionale; si celebra l’unica rivoluzione vincente in Europa che, nel 1848, instaurò la Repubblica togliendo le redini del potere statale dalle mani dei nobili aristocratici. Due settimane dopo, ci provarono i milanesi durante le famose Cinque giornate, poi i bresciani: tutti eroici, ma ben presto perdenti contro le soverchianti forze della conservazione, sia alleate (piemontesi) che nemiche (austriache) !
Ventunesimo cantone della Confederazione, la Repubblica di Neuchâtel, in onore alle idee mazziniane (riferimento europeo dei repubblicani) adottò il tricolore italiano biancocrociato sul lembo rosso. Il pensiero e l’azione innovatrice furono frutto di libere personalità, borghesi e proletarie, cresciute in un territorio che, ancor oggi, si pone all’avanguardia in fatto d’integrazione delle comunità immigrate: dal resto della Svizzera e dall’estero.
Non ci si meravigli se, proprio da questo “Far West” elvetico, ai margini occidentali, qualcuno rintuzzi gagliardamente le offensive inezie espresse da Gerardo Petta nei suoi scritti: un cocktail di vino e d’acqua santa, ben shakerati (vogliate scusare il lessico da barman).

Non è questa la sede per un serio dibattito nel merito della questione, certamente poco banale; ci sia permesso, però, di reagire duramente a certi atteggiamenti sarcastici, leciti, ma assolutamente inaccettabili: siamo cittadini di una repubblica che ci costrinse ad emigrare, un dí ormai lontano. Siamo una comunità che ha saputo organizzarsi in modo autonomo, per quanto possibile, magari in modo imperfetto (la perfezione assoluta è utopia…), ma certamente valido ed abbastanza efficiente, rivendicando ed ottenendo infine dallo Stato italiano, fra l’altro, i corsi di lingua e cultura. Poi, sono giunti dall’Italia gli insegnanti di ruolo, mandati in missione da noi (e da noi ben accetti!). Piú tardi ci fu necessità di reclutare in loco altri insegnanti per far fronte alla “geometria variabile” dell’utenza. S’instaurò, cosí, un conflitto d’interessi ove, a parità di prestazioni professionali, gli insegnanti in trasferta godono tuttora d’un trattamento economico incredibilmente privilegiato che stride (a dir poco) con quello dei locali.
Ora, sono finiti i tempi in cui non si riusciva a reperire un numero d’insegnanti italiani qualificati da assumere in loco; e idem si dica per il personale tecnico amministrativo di consolati e agenzie connesse. In loco possiamo reclutare giovani preparatissimi, poliglotti fin dall’infanzia, professionalmente efficienti, da sempre ambientati in territorio elvetico (nel quale sarebbero destinati ad operare), sovente, e perfino, beneficiarii di doppia nazionalità (sic).
Le modalità di tutta la ristrutturazione sono da discutere, ma non si può liquidare tale progetto buttandola in barzelletta, cosí, né considerando la folta comunità italiana residente in Svizzera possibilmente interdetta dal voto “per non creare danni ”, come sostiene Petta: non abbiamo bisogno di tutori, e la cosa appare chiarissima. Non serve neppure buttarla in “politica politicarda”. Micheloni e Narducci sono a Sinistra ? Mirko Tremaglia era di Destra ! Persone criticabili finché vogliamo (siamo in democrazia, ed è lecito), ma persone elette, depositarie di fiducia popolare e, comunque, rispettabili. Onorevoli, quindi: a giusto titolo, per una volta, anche se abusato… da tanti altri.
Le méne di Petta sanno tanto di corporativismo centralizzato, di auspicato monopolio protetto dallo Stato. Se i sindacati e lo Stato cedessero a queste sirene, non servirebbero il comune interesse del cittadino. Già lo affermai tempo addietro e qui lo ribadisco: bis repetita juvant ! Per il resto…
Honi soit qui mal y pense !

Cesare Spoletini
La Chaux-de-Fonds

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