Altre due persone indagate e per una chiesta la carcerazione preventiva. Lascia la carica alla SECO il capo della Direzione del lavoro
Due settimane fa i quotidiani svizzero-tedeschi Tages Anzeiger e Bund avevano portato alla luce il caso di corruzione presso la Segreteria di stato dell’economia (SECO). Secondo gli organi di stampa un 61enne, da alcuni anni caposervizio della SECO, successivamente sospeso e arrestato, è sospettato di corruzione. Il funzionario federale avrebbe attribuito all’impresa informatica
Fritz & Macziol e a una sua filiale incarichi per milioni di franchi. In cambio ha beneficiato di viaggi, biglietti VIP e materiale per un valore di diverse migliaia di franchi. L’impresa ha ricevuto mandati da sei Cantoni e da oltre settanta comuni, tra cui le città di Berna, Zurigo e Lucerna. Per la Confederazione si tratta di un danno economico di diversi milioni di franchi. Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, del Dipartimento dell’economia (DEFR) ha ordinato un’inchiesta amministrativa, mentre la SECO ha esposto denuncia presso il Ministero pubblico della Confederazione (MPC).
La scorsa settimana le prime conseguenze personali. Ai dipendenti della SECO è stato comunicato che Dominique Babey, capo del settore Mercato del lavoro/Assicurazione disoccupazione, ha lasciato il suo incarico. Babey è, presumibilmente, il diretto responsabile del principale indagato. È stato lui ha chiedere di essere dimesso dalle sue funzioni, ufficialmente per motivi di salute. Secondo indiscrezioni giornalistiche Babey sapeva da anni del caso di corruzione. Ma la SECO non ha commentato le indiscrezione e ha rimandato alle indagini amministrative e penali in corso. Babey resta comunque a disposizione della SECO per eventuali compiti di consulenza.
Altre due persone sospettate sono al centro del caso. Si tratta di un 49enne austriaco e di un uomo d’affari svizzero. Il primo ex presidente CEO e il secondo ex direttore entrambi della Fritz & Macziol e rimasti in carica fino allo scorso autunno. A loro il MPC ha esteso le indagini e ha confermato una notizia dei due quotidiani che hanno reso noto il caso, che per uno dei due indagati è stata chiesta la carcerazione preventiva, senza fornire però altre informazioni. I risultati dell’inchiesta amministrativa saranno resi noti durante l’estate 2014.
G.S.