Come sostenere i propri figli? Quale professione scegliere? E se si è perso il posto di apprendistato? Siete sicuri di conoscere le possibilità che i vostri figli hanno nell’ambito
professionale o scolastico in Svizzera? L’associazione S.E.S.J è pronta a dare le risposte
A cura di Manuela Salamone
Giuliana Lamberti, consulente scolastico e professionale in Svizzera, ha le risposte a tutte le vostre domande. Abbiamo incontrato la consulente di origini trevisane e di Como che per tanti anni ha lavorato nell’ambito sociale per la città di Zurigo. Giuliana Lamberti ha sempre dedicato la sua professione ai ragazzi, nel 1996, anno in cui la disoccupazione giovanile è stata molto alta, ha istituito un ufficio collocamento e di consulenza per ragazzi che dopo la scuola non trovavano un posto di apprendistato.
Giuliana stessa ha vissuto una situazione simile, da giovane ha fatto l’apprendistato nel commercio perché è stata “una di quelli che non sapeva che pesce prendere”, come racconta lei stessa. Le abbiamo rivolto le nostre domande, facendo chiarezza su alcuni temi principali.
Cos’è la S.E.S.J?
In questi anni in cui ho lavorato con i ragazzi, ho capito che tanti genitori non sapevano come comportarsi e come sostenere i ragazzi: il passaggio scuola-lavoro è molto importante e i genitori sono essenziali in questo momento, anche se non si rendono conto, solitamente sono molto interessati ad aiutare, ma non sanno come. Il sistema svizzero è complesso e lo diventa di più quando ci sono delle situazioni difficili come la perdita del posto di apprendistato o in presenza di altre problematiche. Già cinque anni fa ho iniziato ad offrire dei corsi per i genitori e due anni fa ho aperto questa associazione “Starke Eltern – Starke Jugend” S.E.S.J (trad. Genitori forti – Figli forti) che vuole essere proprio un sostegno per genitori. Tanti vengono perché i figli hanno perso il posto di lavoro o di apprendistato, è un punto di riferimento per i genitori in cui trovano delle informazioni senza tante complicazioni, inoltre è un servizio gratuito.
Qual è la differenza dall’Ufficio di orientamento per la scelta della professione e della carriera BIZ?
Le consulenze si riferiscono soprattutto ai ragazzi e non ai genitori, mentre la mia è l’unica struttura che si rivolge direttamente ai genitori.
Quanti ragazzi sono senza lavoro?
I numeri del momento sulla disoccupazione non si sanno bene, ci sono diversi numeri in giro, i dati non rilevati dalla statistica sono tanti, i numeri che si sanno riguardano i ragazzi che si iscrivono all’Ufficio regionale di collocamento RAV.
E gli altri ragazzi cosa fanno?
Campano di lavoretti, finché trovano qualcosa. Un fenomeno degli ultimi anni riguarda i ragazzi usciti dall’apprendistato che fanno fatica a trovare un posto di lavoro perché viene richiesta esperienza che evidentemente non possono avere.
Un altro fenomeno è quello che c’è circa un 20-30% di ragazzi che interrompe l’apprendistato, oppure circa il 35% di ragazzi che non trova un posto d’apprendistato subito dopo la scuola.
Però, secondo le statistiche ci sarebbero dei posti di apprendistato che non vengono coperti…
Sì, bisogna sapere che nel 2006 il problema era inverso, non c’erano abbastanza posti di apprendistato per coprire la richiesta dei ragazzi. Sono state fatte tante agevolazioni per le ditte, la politica è intervenuta. Oggi il problema è che non c’è il matching, ovvero l’offerta non equivale alla richiesta, ci sono magari certi lavori che non interessano più, che non sono più di moda, dall’altra parte però è cresciuta anche l’aspettativa come livello scolastico. Le professioni e il livello stanno cambiando, non sappiamo ancora cosa porta questa evoluzione tecnologica per il futuro.
Cosa possono fare le ditte per i ragazzi?
Oggi quasi per tutti gli apprendistati bisogna fare il multicheck (test che dovrebbe rilevare le competenze scolastiche e le abilità cognitive dei giovani ndr), anche se tante ditte hanno capito che non serve a niente, perché non si vede se un ragazzo è predisposto per un lavoro. Le ditte dovrebbero rendersi conto che se trovano un ragazzo che ha le affinità per il mestiere, anche se i voti magari non sono i migliori, dovrebbero sostenerlo dove ha bisogno.
Faccio l’esempio di ragazzi con un passato di migrazione: oggi si sa che hanno un vantaggio nei confronti degli svizzeri, se sono sostenuti sia da genitori che dalla ditta, hanno il potenziale e la grinta di diventare migliori degli altri, questo si basa su degli studi fatti qualche anno fa.
Quali sono le maggiori tematiche?
Ragazzi che perdono o lasciano il posto di apprendistato o le aspettative dei genitori che non combaciano con le possibilità o i desideri dei ragazzi. Perdere il posto per i ragazzi è un trauma, alcuni hanno bisogno di elaborare questa cosa, bisogna avere una certa sensibilità e ai genitori dico di non fare loro fretta, basta che il periodo non sia troppo lungo. In questo caso si cerca di capire qual è la situazione, se vuole ancora lo stesso mestiere o se vuole cambiare, ad esempio. Poi collaboro con altre associazioni a cui affido ragazzi in base alle tematiche che lo riguardano, accompagnandolo fino ad una situazione adatta.
I problemi riguardano soprattutto una certa fascia della società?
No, in realtà no. Il 60% sono stranieri, il 40% svizzeri, ci sono genitori soli, ci sono genitori avvocati o dottori, i ragazzi provengono veramente da diverse realtà. È importante che i genitori ascoltino i ragazzi, spesso constato che i genitori non sono tanto informati sulle associazioni che aiutano i ragazzi quando non tutto va liscio. E questo non riguarda certe fasce sociali, ma un po’ tutti, è importante che i genitori sostengano positivamente i figli. Si può stare tranquilli e positivi soltanto sapendo che c’è qualcuno a cui ci si può rivolgere e lì entro in gioco io.
Quello che faccio pure è sostenere genitori venuti in Svizzera da poco che non conoscono il sistema scolastico svizzero, lo faccio anche per bambini più piccoli, spesso noto che questi genitori non sanno assolutamente niente sul sistema svizzero, come l’apprendistato con maturità professionale o l’opzione che dà la possibilità di andare all’università anche senza il liceo.
Il sistema scolastico svizzero, ben visto in tutto il mondo, è sempre un buon modello?
Credo di sì, mi piace il fatto che i ragazzi abbiano la possibilità di fare l’apprendistato, da dove comprendono come funziona il mondo di lavoro, anche in termini di competenze sociali, puntualità etc. Sono usciti degli studi che dicono che i ragazzi che hanno alle spalle un apprendistato hanno più successo dei ragazzi che frequentano il liceo. Con questo non voglio dire che tutti devono fare l’apprendistato, però bisogna darne atto.
Per maggiori informazioni
Verein S.E.S.J., Weberstrasse 21, (im Hof), 8004 Zürich, Tel. 044 242 27 27, E-Mail [email protected]
Due casi risolti
Al Tagesanzeiger Giuliana Lamberti tempo fa aveva già raccontato il caso di Anna, una mamma siciliana venuta in Svizzera quattro anni fa, il figlio undicenne aveva preso poco bene il trasferimento dalla Sicilia a Zurigo, anche se il tedesco lo ha imparato molto presto: “In Sicilia era il capo della classe, qui un outsider”, aveva detto la madre preoccupata per il futuro del figlio.
Un altro caso è stato quello di Maria di cui il figlio dopo aver preso buoni voti alle medie non ha trovato un posto di apprendistato diventando un tipo “caparbio, chiuso, depresso e bloccato”, il problema della madre era quello che ogni tentativo di aiutarlo veniva respinto. Entrambi le madri si sono rivolte a Giuliana Lamberti e hanno potuto trovare una soluzione.
Nel caso di Anna, il figlio ha potuto frequentare la terza media pubblica e ha così avuto modo di integrarsi e di concludere le scuole obbligatorie.
Nel caso di Maria invece, insieme a Giuliana Lamberti, la madre ha trovato una soluzione provvisoria che è stata quella del cosiddetto “Motivationssemester”, ovvero un posto di stage nell’ambito che interessava il figlio di Maria. Si tratta di un periodo di un anno che è composto di scuola e lavoro. Dopo questo periodo il figlio di Maria ha trovato un posto di apprendistato.
Giuliana Lamberti ha parlato dell’associazione S.E.S.J a Radio Lora Italiana, domenica 26 maggio 2018. Potete ascoltare la puntata su www.lora.ch