Lo scienziato americano Gabriel Radvansky dell’Università di Notre Dame in Indiana spiega la causa dei nostri “vuoti di memoria”
Sarà già capitato a tutti noi la fastidiosa situazione in cui ci si alza, magari dal divano in soggiorno, per andare in cucina per prendere… cosa? All’improvviso trovandoci in cucina non ci ricordiamo più cosa volevamo fare. Il professore di psicologia americano Gabriel Radvansky ha trovato la risposta al perché capitano questi vuoti di memoria. Intanto una delle sue prime risposte è molto tranquillizzante, perché questi vuoti di memoria non sarebbero in nessun modo l’espressione di stupidità o perfino primi segnali di amnesia totale. Il nostro cervello dispone di circa 100 miliardi di cellule nervose di cui ognuna può essere connessa all’altra, tramite una delle 15’000 sinapsi. Nonostante questo, è possibile che ci dimentichiamo all’improvviso di una cosa, ma perché?
La risposta è abbastanza banale, secondo Radvansky l’origine del vuoto di memoria sarebbe l’atto di attraversare una porta da una stanza all’altra. “Richiamare alla mente le decisioni o le attività svolte in una stanza diversa da quella in cui ci si trova è difficile perché a livello cerebrale queste vengono divise in compartimenti stagni”, spiega Radvansky. Significa che quando prendiamo una decisione in soggiorno, ad esempio quella di prendere una bibita in cucina, il nostro cervello la classifica e la abbina a livello cerebrale al luogo. Andando in cucina, quindi cambiando scenario, la tendenza di non ricordare cosa volevamo è alta perché al cervello manca il contesto dello scenario in cui è stata presa la decisione. Già cinque anni fa Radvansky aveva presentato uno studio in cui i partecipanti alla ricerca, tramite la simulazione su un computer cambiando virtualmente le stanze hanno registrato vuoti di memoria. Per questo nuovo studio Radvansky ha puntato anche su prove di situazioni reali, senza computer. 60 volontari hanno partecipato al test. Questo test consisteva nell’impacchettare sei cavalletti di legno colorati in una scatola e portare la scatola da un tavolo all’altro.
Una volta questo tavolo si trovava nella stessa stanza e una volta in un’altra. Dopo aver posato la scatola Radvansky ha posto semplici domande matematiche alle persone per distrarli per due minuti, e per poi testare la memoria dei partecipanti con un esercizio abbastanza semplice: ricordarsi se gli oggetti mostrati su un monitor si trovavano nella scatola appena posata. E guarda caso, ogni volta che un partecipante ha posato la scatola in un’altra stanza, aveva un risultato peggiore. Sono stati registrati errori e il partecipante ha fatto fatica a ricordarsi di tutti gli oggetti. Nell’ultimo test inoltre i ricercatori hanno messo in evidenza che la confusione causata dall’attraversare una porta rimane anche se si torna nella stanza in cui era stata presa la stessa. Questo, spiega Radvansky, suggerisce che la porta rappresenta un “evento di confine” che rende difficile il recupero dei pensieri o delle decisioni prese in un’altra stanza.
Lo sapevi che ridere fa bene al cervello?
Sapevate che ridere è la migliore medicina? Ecco, questo vale anche per il cervello, ridere impegna le regioni multiple di tutto il cervello, inoltre secondo lo psicologo Daniel Goleman sembra che ridere aiuti le persone a pensare in maniera più concreta e ad associare più liberamente, in più ascoltare barzellette e analizzare, ad esempio, la battuta finale attivano il cervello e aiutano l’apprendimento e aumentano la creatività. Come possiamo esercitare il nostro cervello ridendo? Ecco alcuni consigli:
- Ridere di noi stessi: il miglior modo per non prendere noi stessi troppo sul serio è dividere momenti imbarazzanti con altri.
- Passare il tempo con persone scherzose: sono persone che trovano sempre il buon umore in qualsiasi cosa quotidiana accade, il loro modo scherzoso di vedere le cose e il riso sono contagiosi.
- Circondarsi di oggetti divertenti: tenete un giocattolo scherzoso sulla vostra scrivania o in macchina, appendete un poster che vi fa ridere, scegliete uno sfondo scherzoso per la scrivania del vostro computer, oppure usate foto della vostra famiglia o i vostri amici di un momento di allegria.
- Osservare i bambini: senza dubbio i bambini sono gli esperti in assoluto quando si tratta di divertimento, lasciatevi influenzare nei loro giochi, il loro modo semplice di vedere la vita e il loro sorriso.