Dramma psicologico sulla perdita di identità, un poetico sguardo all’amore impossibile tra un uomo misterioso e una donna ribelle per il primo lungometraggio del regista ticinese
Per il suo lungometraggio d’esordio il regista Francesco Rizzi sceglie un dramma psicologico ed è chiaro sin dal titolo “Cronofobia” che letteralmente significa “paura per il trascorrere del tempo”. È proprio la velocità del trascorrere del tempo che guarda il film e all’inafferrabilità degli avvenimenti, così come alla sospensione dell’identità. I protagonisti sono prigionieri delle proprie manie, vivono isolati cercando di sfuggire al tempo, creandosi delle gabbie mentali ma anche reali.
Il film viene alla luce dopo dieci anni dalle prime idee che scaturiscono dopo la personale esperienza come mystery-shopper, cioè il cliente misterioso, del regista grazie al quale Rizzi prende spunto per la realizzazione del film. Un altro tema importante è l’eterno contrasto tra l’inesorabile scorrere del tempo, che comporta ad inevitabile cambiamento dello stato delle cose, e la nostalgia di tutto ciò che passa e che è cambiato e non tornerà più. Da qui spesso sorge spontaneo il bisogno di dare consistenza alle piccole certezze della propria identità. Questo è l’aspetto principale che caratterizza i due protagonisti, Anna che da poco ha perso il marito e si sente esclusa dalla vita; e Suter, un investigatore privato, che a causa della sua professione di mystery-shopper, rischia di perdere la sua reale identità personale. Mentre però Anna non esce più da casa sua, Suter si muove in continuazione tra alberghi zurighesi e autogrill svizzeri. Quando i due si incontrano nasce un’intimità insolita che però potrebbe portare a il loro equilibrio incerto. Cronofobia, infatti, racconta l’incontro di due persone che hanno imposto a loro stessi la solitudine. Il regista si concentra sul contrasto delle vite dei due protagonisti, Suter, interpretato da Vinicio Marchioni, è sempre in movimento tra centri commerciali, camere d’albergo, uffici, camion e rifornimenti, mentre Anna, interpretata da Sabine Timoteo, vive nell’ombra, chiusa in casa. Con le musiche del compositore e violoncellista ticinese Zeno Gabaglio, “Cronofobia” è una produzione Imagofilm Lugano in coproduzione con RSI Radiotelevisione svizzera e con il sostegno dell’Ufficio federale della cultura, la Repubblica e Cantone Ticino DECS e la Ticino Film Commission. Dopo i riconoscimenti ottenuti al Tallinn Black Nights Film Festival e al Filmfestival Max Ophüls Preis in Germania, il film di Francesco Rizzi è stato presentato in concorso al 20° Festival del cinema europeo di Lecce, dove ha ottenuto il Premio speciale della Giuria e il Premio al miglior attore europeo, per Vinicio Marchioni. “Cronofobia” sarà visibile nelle sale svizzere dal 4 luglio!