A Venezia trionfa il Sud America a cui vanno i premi più importanti
I riflettori si sono spenti lo scorso 12 settembre decretando il vincitore, l’esordiente venezuelano Lorenzo Vigas con il suo Desde allà (Da lontano) con il riconoscimento più prestigioso della kermesse: il Leone d’oro.
Ma il Sud America va forte e la giuria di questo 72° premio cinematografico di Venezia presieduta dal messicano Alfonso Cuarón ha deciso di assegnare i premi più importanti proprio a film che provengono da Venezuela e Argentina.
“Per me questa è una sorpresa”, ha detto il regista, al suo esordio. “So che è stata recepita bene nel nostro Paese, che ultimamente ha avuto dei problemi. So che questo premio aiuterà”. È la prima volta che il Venezuela trionfa alla kermesse, e il regista, emozionato, dedica questo trionfo personale proprio al suo paese: ”Dedico il premio al mio paese, il Venezuela, sono fiducioso che possa superare i suoi problemi. È la prima volta che vinciamo qui”, ha detto Vigas dopo aver ringraziato con trasporto i due attori protagonisti, il grande cileno Alfredo Castro e il giovane Luis Silva. Vigas ha poi parole di ringraziamento anche per lo sceneggiatore Guillermo Arriaga ”che è riuscito a spingermi sempre oltre il mio limite”. Il film racconta la storia di Armando, un uomo benestante di mezza età, adesca giovani con il denaro. Non vuole toccarli, ma solo vederli da vicino. Segue anche un uomo d’affari più anziano con il quale sembra aver avuto una relazione traumatica. Il primo incontro di Armando con il teppista Elder è violento, ma non lo scoraggia perché è affascinato dall’adolescente, prepotente e bello. Elder gli fa visita regolarmente per interesse, ma nasce un’intimità inattesa. Quando emerge il tormentato passato di Armando, Elder compie per lui un estremo atto di affetto.
“Mi attraeva molto l’idea di realizzare un film su un uomo che non riesce a stabilire relazioni emotive con gli altri. Armando, che non permette a nessuno di avvicinarsi, a sorpresa viene brutalmente colpito dal giovane Elder, e diventa per lui una vera ossessione. Da quel momento, si crea l’illusione di essere in grado di stabilire un rapporto emotivo con qualcuno” spiega il regista venezuelano.
Leone d’argento, invece all’argentino Pablo Trapero per El Clan che nel suo discorso di ringraziamento svela anche ana certa dedizione per il cinema italiano: “Sono molto emozionato. Proprio qui a Venezia ho presentato il mio primo film. Sono un grande ammiratore del cinema italiano”. Ambientato in Argentina agli inizi degli anni ’80, El Clan segue le vicende di un oscuro clan vive di rapimenti e omicidi e che si ritrova in una tipica villetta famigliare nel caratteristico quartiere di San Isidro, dove un Arquímedes, il patriarca, guida e pianifica le operazioni. Il figlio maggiore Alejandro è una star del rugby e gioca con il CASI, prestigioso club locale, e con i Los Pumas, mitico team nazionale argentino. Contemporaneamente, piegandosi alla volontà del padre, individua i possibili bersagli dei rapimenti, protetto dalla popolarità che lo tiene lontano da ogni sospetto. In varia misura, i membri della famiglia sono tutti complici di queste orrende imprese poiché beneficiano dei grossi riscatti pagati dalle famiglie delle loro vittime. Tratto dalla vera storia della famiglia Puccio, il film, pieno di suspense e intrighi, è ambientato negli ultimi anni della dittatura militare argentina, poco prima del ritorno alla democrazia. “La vita è piena di momenti inspiegabili e assurdi, e ogni giorno può accadere che si debbano affrontare situazioni che superano l’immaginazione. El clan è un film che spinge questo aspetto ai limiti, attraverso una storia basata sull’incredibile che diventa realtà” dice il regista Trapero.
Tra i premi c’è qualcosa anche per l’Italia grazie a Valeria Golino che riceve la Coppa Volpi per la sua interpretazione in Per amor vostro: “Voglio ringraziare i selezionatori di Venezia per averci scelto e voluto, questa giuria di pezzi da 90 che ci ha sostenuto”, ha detto l’attrice italiana. “Voglio condividere questo premio con il regista Gaudino” e poi anche un modesto e sincero “sono molto contenta per me”.