Benritrovati lettori e lettrici della pagina dedicata al Liceo Vermigli!Come promesso qualche tempo fa, ci siamo mosse dietro le quinte per portarvi ad assistere alle prove del futuro spettacolo “Uomo e Galantuomo”. Il testo teatrale è stato rivisitato dal preside Passannante attraverso una revisione mirata a semplificare l’opera originale di Eduardo De Filippo. La vicenda è incentrata sulle vicissitudini di una compagnia di attori girovaghi attraverso un’articolazione prevista in tre atti; il motivo centrale è la pazzia come fuga dal mondo, che essa sia vera o fittizia, poco importa, purché salvi le apparenze di chi ne trae vantaggio. Il protagonista è il capocomico di mezza età Gennaro, interpretato nel nostro caso da Alex Speranza; questi è un uomo attaccato alla tradizione, petulante e pedante che non stima i suoi compagni. La combriccola giunge in un albergo di una località balneare, gestito dal ricco don Alberto. Questo giovane di bell’aspetto è un galantuomo che cerca di aiutare gli attori per simpatia e compassione; è innamorato di una ragazza di nome Bice che lui non sa essere già sposata al dottor Tolentano. La coppia proviene da un ambiente alto borghese in cui la donna è giunta grazie allo stesso conte. La moglie tradirà il marito dopo aver scoperto l’adulterio subìto, rimarrà incinta e questo porterà il gestore dell’albergo a chiedere la sua mano. Gennaro è innamorato di Viola, pessima attrice che vuole lasciare il gruppo e che sta aspettando un figlio dallo stesso personaggio; attraverso una serie di equivoci Salvatore, fratello di Viola, porterà gran confusione e nel tramestio Gennaro si ustionerà un piede. Intanto Alberto giunge per proporre il matrimonio a Bice ed è qui che scoprirà la vita che ella conduce; decide di fingersi pazzo e viene condotto in prigione. Tolentano però intuisce che tutto sia una farsa e, per salvare l’onore, minaccia l’amante della moglie.
Questa allora, dopo aver capito che l’uomo l’aveva tradita proprio con una donna sposata, lo costringe a fingersi pazzo a sua volta e Alberto riacquista la libertà. Da questa breve trama, potrete forse intuire che si tratta di una commedia scherzosa e divertente, capace di alleggerire un po’ con il sorriso questo nostro tram tram quotidiano. Possiamo dirvi con sicurezza che non poco impegnativo è il lavoro dei giovani attori che non devono fare i conti solo con l’esercizio mnemonico, ma anche con la pronuncia, la dizione e, forse più degli spettacoli passati, con il dialetto che provvederà a dare al tutto un tono di esilarante comicità.
Merola Maria-Grazia Breimaier Federica