Secondo una recente ricerca scozzese, dimenticare le cose è sinonimo di intelligenza
Essere smemorati è sinonimo di intelligenza: è questa la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori scozzesi guidati dal dottor Edwin Robertson dell’Università di Glasgow. Le persone che hanno una maggiore attitudine a dimenticare le cose sarebbero anche quelle più propense ad impararne altre: dimenticare sarebbe dunque fondamentale per ripulire la mente e apprendere nuovi concetti.
Un cervello flessibile e aperto alle nuove conoscenze caratterizzerebbe per converso gli smemorati che, al margine della ricerca, vengono definiti “soggetti con una marcia in più rispetto agli altri”, perché riuscirebbero ad imparare più velocemente di altri. Secondo i ricercatori infatti “dimenticare è il frutto di un processo del tutto normale attraverso il quale il cervello riesce ad apprendere. Coloro che sono più propensi a cancellare dalla propria mente determinati elementi, sono anche più propensi alla flessibilità.
Il cervello di questi individui non si “fissa”, in maniera rigida, a quello che si è già appreso, ma si adatta di volta in volta, alle nuove cose imparate, agendo di conseguenza”. “È naturale e normale dimenticare le cose dopo averle imparate. La nostra ricerca dimostra che una memoria ‘instabile’ è la componente fondamentale del meccanismo di apprendimento. Consente, infatti, all’apprendimento di non ancorarsi rigidamente ad una singola cosa o a un singolo compito, ma lo rende più flessibile” ha aggiunto il Professor Edwin Robertson.
Per dimostralo gli studiosi hanno chiesto a dei volontari di memorizzare una lista di parole. Dopo hanno fatto ascoltare loro una sequenza di battiture, simili a quelle che sentiamo quando componiamo il codice pin nelle casse automatiche.
Quando le battiture avevano un ritmo simile alle parole, anche i movimenti venivano imparati più velocemente. Ma molte delle parole venivano comunque dimenticate.
La ricerca ha sottolineato anche la differenza tra imparare e memorizzare, due concetti profondamente diversi tra loro, tanto che alcune menti tendono a dividerli automaticamente. Non dimentichiamo ciò che impariamo, ma il nostro cervello elimina tutte le informazioni secondarie per lasciare il posto a quelle nuove.
Se non si hanno perdite di memoria rilevanti, che possono anche essere sintomo di malattie come l’Alzheimer, non bisogna allarmarsi: dimenticare è il primo passo verso l’apprendimento, secondo l’autore dello studio. Vuol dire avere un cervello flessibile.
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foto: Ansa