Presso le sedi locali della Confedilizia arrivano quotidianamente decine di lettere e telefonate di richieste di aiuto da parte dei piccoli proprietari di casa, espropriati mentre erano in vacanza, agli enti pubblici condannati a pagare le bollette degli occupanti, fino all’affittuario pensionato che si trova ad affrontare un inquilino che non paga e non ha intenzione di lasciare l’immobile. ll comune denominatore delle vittime delle occupazioni degli immobili, la sensazione di essere lasciati soli. Vedi il messo papale, che in barba ad ogni sorta di lecito comportamento, ha riallacciato l’energia elettrica nonostante una bolletta non pagata di 300 mila euro, somma che in seguito andrà spalmata sulle tante bollette dei consumatori che sempre pagano regolarmente. Forse era più corretto da parte del Vaticano, pagare direttamente il debito e procedere al riallaccio dell’energia elettrica da parte dell’ente erogatore. Le vittime sono nella maggior parte dei casi le famiglie e i piccoli risparmiatori, ma anche investitori obbligati a rinunciare all’investimento e quindi anche ad assumere.
La proprietà privata è quindi sotto attacco. Uno degli ultimi casi più eclatanti arrivata all’associazione dei proprietari, tratta di una coppia di pensionati abitanti a Perugia, che al rientro di una giornata trascorsa al mare, hanno trovato mezza casa occupata. Si erano concessi una giornata al mare per cercare un appartamento da affittare per le vacanze, ma al ritorno, si sono accorti che qualcuno era entrato dal terrazzino e si era impossessato di una parte del loro appartamento, divisa dall’abitazione vera e propria da un armadio. Una volta liberato l’appartamento è iniziata una sorta di stalking da parte degli aspiranti inquilini a titolo gratuito. Persino nelle località di villeggiatura spesso si è dovuti ricorrere alla forza pubblica per liberare gli immobili occupati abusivamente. Molte le denunce e le segnalazioni alla Confedilizia per i casi di stalking a danno di coloro che sono riusciti a cacciare gli abusivi entrati nelle abitazioni durante le vacanze. La loro colpa, non aver accettato passivamente l’occupazione abusiva. A Bologna un piccolo proprietario ha dato in affitto un mini appartamento di 50mq a due donne madre e figlia, costoro hanno chiesto al proprietario di dargli lo sfratto, per poter accedere alla graduatoria delle case popolari, il piano è fallito e le due occupanti hanno smesso di pagare l’affitto e il riscaldamento. Nel frattempo sono state raggiunte dal compagno della figlia, e dai due figli, in seguito anche dal compagno della madre, quindi in quattro adulti e due bambini in uno spazio esiguo. Dopo mesi di traversie il proprietario è riuscito a liberare l’appartamento facendosi carico di tutte le spese accessorie extra dei consumi della famiglia numerosa.
Confedilizia contraria al codice per le case vacanza (CITRA) sarebbe inutile
Ormai in quasi tutte le regioni, viene imposto il CITRA Codice Identificativo Turistico Regionale per gli Appartamenti ad uso turistico. I proprietari di casa sono contrari. In alcune regioni da lunedì prossimo entrerà in vigore la normativa regionale, quando queste provvederanno a rilasciare il codice via mail a decine di migliaia di appartamenti già registrati e quella del primo agosto quando l’obbligo di pubblicazione del CITRA nelle iniziative promozionali e commerciali scatterà. Tutto questo è visto molto male dai proprietari di casa, la Confedilizia ha provveduto ad informare i proprietari dell’entrata in vigore delle disposizioni attuative del codice CITRA, per consentire a tutti di adempiere tempestivamente agli obblighi, senza dover incorrere in eventuali salate sanzioni. Si rischia di istituire un codice inutile, inutile come tantissime cose in Italia, in quanto si deve dotare di esso la maggior parte delle abitazioni, pur non avendo espressamente vocazione turistica, potrebbero essere utilizzate, almeno una volta, durante l’anno per locazione turistica. Con il passare del tempo si potrebbe arrivare al paradosso di avere tutte le abitazioni dotate di un codice. Confedilizia ha una proposta ben diversa: per arrivare ad un sistema di raccolta e monitoraggio basterebbe perfezionare la comunicazione tramite “Alloggiati Web”. Sarebbe sufficiente, che il ministero degli interni, quando riceve la comunicazione degli ospiti, trasferisca agli enti indicati i dati in suo possesso. Con una comunicazione unica, gli interessi in gioco sarebbero salvaguardati senza una eccessiva burocrazia.
Per maggiori informazioni
Dr. PAOLO GASPARINI
Presidente Confedilizia-CH e
Avv. UE Enrico Forghieri
Via Magoria 9 – 6500 Bellinzona
Tel.: +41-789500213