Grande successo per la pellicola di Matteo Garrone, liberamente ispirata alla vicenda del Canaro della Magliana
“Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente”: è lo stesso regista Matteo Garrone a presentare il suo ultimo lavoro, ‘Dogman’ (una prova di cinema allo stato puro, come l’hanno definito i critici), che nel corso dei mesi ha fatto incetta di premi.
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Grande riconoscimento al Festival di Cannes per il protagonista, Marcello Fonte, che si è aggiudicato il Premio per la miglior interpretazione maschile, mentre ai Nastri d’Argento il film ha stravinto aggiudicandosi ben 8 premi: per la regia, la produzione, la scenografia, il sonoro, il montaggio, il casting director e, ancora, premio per il miglior film dell’anno e per i migliori attori protagonisti Marcello Fonte e Edoardo Pesce. Attori le cui prove sono state elogiate anche dall’Hollywood Reporter che ha assegnato cinque stelle su cinque alla pellicola. Anche il Guardian ha assegnato il punteggio massimo, mentre Screen Daily ha celebrato la regia ed il pathos della storia. La trama si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma non vuole in alcun modo operare una reale ricostruzione dei fatti limitandosi a ricostruire il ritratto di un uomo buono e generoso che la vita, con le sue ingiustizie, porterà a gesti inconsulti. Il protagonista, Marcello, uomo mite e gentile, si divide tra le sue due grandi passioni: la figlia Alida e i cani che accudisce nel suo negozio di toelettatura incastrato fra un compro oro e la sala biliardo-videoteca di un quartiere periferico che ben rappresenta il degrado italiano degli ultimi decenni. L’uomo-simbolo di quel degrado l’ex pugile Simone, intimidisce, taglieggia e umilia i negozianti del quartiere con l’atteggiamento da bullo che gli è proprio.
Con Marcello, Simone ha un ‘simbiotico rapporto di sudditanza’ che lo porta a rinnegare la sua stessa natura di uomo buono e mite. In questa triste realtà dove l’unica legge sembra essere quella del più forte Marcello, dopo l’ennesima sopraffazione, si renderà artefice di una tremenda vendetta dall’esito inaspettato per riaffermare la propria dignità. Grande rivelazione del film, l’attore Matteo Fonte, non a caso pluripremiato per la sua interpretazione: membro della compagnia stabile Fort Apache Cinema Teatro, dal 2000 è apparso in vari sceneggiati tv e film, tra cui ‘Concorrenza sleale’ di Ettore Scola, ‘Gangs of New York’ di Martin Scorsese, la serie ‘La mafia uccide solo d’estate’, ‘L’intrusa’ e ‘Io sono tempesta’, anche se quello in Dogman è il suo primo vero ruolo da protagonista.
“Dogman” è attualmente in proiezione nelle sale svizzere.
foto: Ansa