In Italia è finalmente possibile attribuire anche il cognome materno al figlio
Ciò che in Svizzera e negli altri Paesi europei è una prassi comune, in Italia, invece, è stato fino adesso motivo di battaglie legali, soprattutto da parte delle madri, che volevano riconosciuto il diritto di poter chiamare il figlio con proprio cognome. Fino adesso perché, finalmente, le cose sono cambiate e ora anche in Italia è possibile mettere al figlio il cognome materno.
Si supera, in questo modo, una violazione del diritto comunitario in tema di parità di diritti tra uomo e donna grazie alla decisione presa dalla corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma fino adesso vigente che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori.
Prima della sentenza della Consulta, i bambini portavano il cognome della madre solo perché non c’era la figura paterna o non erano stati riconosciuti dal padre. Mentre, per quanto riguarda il doppio cognome, la prassi per ottenerlo era quello di fare domanda al Prefetto che però rilasciava tale concessione solo a discrezione. Nel caso di coppie non sposate, invece, era possibile aggiungere il cognome del padre dopo che il piccolo era stato riconosciuto dalla madre e in questo modo il bambino otteneva entrambi cognomi.
Alla decisione di riconoscere legittimo la possibilità di scegliere l’uso del cognome doppio si arriva grazie al caso di un bambino nato nel 2012 di cittadinanza Italo-brasiliana che fino adesso aveva avuto il doppio cognome in Brasile e il cognome paterno in Italia.
Dopo una battaglia legale durata anni, lo scorso 8 novembre, i giudici hanno accolto la questione sollevata dalla Corte di appello di Genova, dichiarando l’illegittimità della norma di impedire ai genitori di attribuire il doppio cognome al proprio figlio al momento della registrazione.
“Riteniamo che questa sia una vittoria non solo per noi ma una vittoria per tutte le donne e tutti gli uomini che lottano per un cambiamento di questo paese” ha affermato Manuela Magalhaes, la madre del bambino al centro della questione e che di comune accordo col marito ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per attribuire il proprio cognome insieme a quello del padre al figlio, ottenendo sentenza favorevole. “Stiamo trasmettendo al nostro bambino sia la cultura paterna che quella materna” ha detto la donna.
A proposito di cognomi, come è la situazione negli altri stati?
In Svizzera e Francia il figlio può ricevere il cognome di uno o dell’altro genitore o entrambi i cognomi.
In Germania i coniugi possono mantenere il proprio cognome o decidere quale cognome coniugale (Ehename) adottare ed assegnare alla prole. Il cognome coniugale può comunque essere preceduto o seguito dal proprio.
Nel Regno Unito al figlio può essere attribuito il cognome del padre, della madre oppure di entrambi i genitori; è altresì possibile assegnare un cognome diverso da quello dei genitori.
In Spagna vige la regola del “doppio cognome”, per cui ogni individuo porta il primo cognome di entrambi i genitori, nell’ordine deciso in accordo tra di essi.
In Islanda si usa il patronimico (occasionalmente matronimici) al posto del cognome. Ossia ogni persona assume come cognome il nome del padre seguito dal suffisso son se maschio, dottir se femmina. Per esempio: Jón Einarsson ha un figlio che si chiama Ólafur, il suo cognome non sarà Einarsson, come quello di suo padre ma Jónsson, che letteralmente significa che Ólafur è il figlio di Jón (Jóns + son)
In Russia viene utilizzato il patronimico seguito dal cognome.
Fonte box: www.cognomix.it