Bocciate le iniziative “Imposta sull’energia invece dell’IVA” e “Sostenere le famiglie!”. Entrambe respinte anche da tutti i cantoni
Le urne hanno confermato quello che i sondaggi avevano previsto. Il popolo svizzero si è espresso chiaramente contro le due iniziative che chiedevano cambiamenti in materia di politica fiscale. I Verdi liberali avevano chiesto nella prima iniziativa lanciata dal partito di eliminare l’Imposta sul valore aggiunto (IVA) e di sostituirla con una tassa applicata a tutte le energie non rinnovabili (petrolio, gas, carbone e uranio), con lo scopo di promuovere la svolta energetica. Il voto è stato un disastro. Gli svizzeri non hanno voluto eliminare il sistema fiscale dell’IVA che è la principale fonte di introiti per le casse federali e ha respinto il testo con il 91.8% di contrari, contro un misero 8.2% di “sì”. È un risultato storico: dal 1971 è il peggiore per un’iniziativa. Fino ad oggi la percentuale più bassa di “sì” era del 15,6%. Inoltre l’oggetto è stato respinto anche dai Cantoni.
“È un’amara delusione per noi”, ha commentato il risultato il consigliere nazionale Jürg Grossen, “perché il popolo svizzero non vuole fare passi enormi nel modificare il sistema fiscale come previsto dall’iniziativa”. Anche la forza del franco e i possibili mancati introiti fiscali alla Confederazione hanno portato insicurezza presso i votanti. Inoltre nessuno schieramento politico, ad eccezione del Partito ecologista svizzero, ha sostenuto l’iniziativa. Secondo il presidente dei Verdi liberali Martin Bäumle, l’iniziativa è stata giudicata troppo radicale. “Avevamo un progetto assai ampio, troppo per la popolazione: ne prendiamo atto”. Ma la sconfitta non indebolirà il partito in vista delle elezioni federali per i Verdi liberali
Per i contrari, tra cui il governo e la maggioranza del parlamento, l’iniziativa è apparsa come una soluzione “irresponsabile” e “impraticabile”. La soppressione dell’IVA avrebbe imposto tasse estremamente elevate sui carburanti e i combustibili fossili. Il prezzo della benzina sarebbe aumentato tra 1.30 e 3 franchi e questo ha presumibilmente spaventato gli automobilisti. In aggiunta il nuovo sistema fiscale avrebbe penalizzato in misura maggiore le imprese svizzere rispetto alla concorrenza estera. Il comitato del “no” aveva esortato la politica a preoccuparsi, causa il franco forte, che le imprese restino concorrenziali. Il governo è convinto che per raggiungere una riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, ci vorranno aumenti dei prezzi delle energie fossili, previste nella sua Strategia energetica 2050. Il governo intende presentare già nelle prossime settimane un progetto di articolo costituzionale per introdurre dal 2021 un sistema di incentivazione, ossia un prelievo sulle energie fossili che sarebbe ridistribuito alle economie domestiche e alle imprese, come indicato dal ministro delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf. L’altra iniziativa del Partito popolare democratico (PPD) in votazione ha ricevuto più consensi, ma non è riuscita a ribaltare i sondaggi, che dieci giorni fa la davano al 40% di “sì”. Il testo dell’iniziativa chiedeva di ridurre la pressione fiscale delle famiglie, esentando dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione, con l’obiettivo di rafforzare il potere d’acquisto del ceto medio.
I votanti l’hanno respinta con il 75.4% contro il 24.6%, contrari anche tutti i 23 cantoni. Quella odierna è la terza iniziativa in due anni con progetti di sostegno alle famiglie respinta alle urne. Per il PPD si tratta di una sconfitta amara. Lucrezia Meier-Schatz consigliere nazionale PPD, ha spiegato il no con “l’insicurezza nella popolazione per il franco forte e per le possibili mancate entrate fiscali”. L’UDC che ha sostenuto l’iniziativa, ha dichiarato che “la popolazione svizzera ha perso l’occasione di rafforzare le famiglie in una difficile situazione, ancora di più, in relazione al franco forte”.
Esultano invece i direttori delle finanze. “Questo testo minacciava il modello fiscale svizzero: gli assegni familiari costituiscono una parte del reddito, dunque devono essere tassati”, ha commentato il risultato Pascal Broulis, del canton Vaud. Il governo legge nel voto la fiducia della politica dell’esecutivo. “Ci saranno sviluppi nella politica familiare”, ha rassicurato Eveline Widmer-Schlumpf, “la Confederazione continuerà a prendere misure mirate”. Presto presenterà un rapporto che esamina i modelli di crediti d’imposta per alleviare la pressione sulle famiglie.