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24 November 2024
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Emigrato per necessità! Che dire…

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Lettera di ripudio di un emigrato

Al presidente del Consiglio (protempore)
Alla Camera dei deputati
Al Senato
Al mistero degli esteri
Della repubblica:

Emigrato per necessità! Che dire…

Finché in Italia mancheranno, perché nessun governo dell’Italia, unificata durante centosessant’anni di vita seppe creare, le condizioni economiche, prima, le condizioni morali, lavoro per tutti, poi, le regole di civile convivenza, non potrà mai il nostro paese competere con le democrazie dei paesi occidentali.
Cari ignobili onorevoli, vecchi e nuovi, siete stati, siete e sarete degli incapaci e di qualità inferiori, e di molto, alle esigenze del paese Italia, siete di ostacolo alla democrazia. Ma mi faccia il piacere! Si dimetta e vada a lavorare.

In seguito all’incapacità dei nostri governanti, negli anni cinquanta e sessanta migliaia di italiani dal nord ma soprattutto dal sud hanno preso la via dell’emigrazione. «Partire è sempre un po’ morire», recita il detto. Per molte persone, però, lasciare il proprio paese è stata l’unica soluzione per trovare lavoro, stabilità e dignità che in Italia non trovava. I «zero tituli» come me, tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento, anche se hanno avuto differenti percorsi di lavoro e di studio, sono stati accomunati dalla stessa necessità di andarsene per “diventare qualcuno”.

Si contesta a noi italiani che viviamo all’estero, qualche diritto acquisito con fatica nel passato. Solo negli ultimi 50 anni, i sacrifici degli italiani all’estero hanno aumentato notevolmente il PIL italiano con il loro sudore, facilitando la realizzazione di legami economici duraturi con l’Italia, non solo con le famose rimesse ma anche alla promozione ed al consumo all’estero dei prodotti italiani. A cosa è servito quello che hanno fatto gli italiani all’Estero per l’Italia? Svuotando i paesini, le città e le Regioni italiane quelle persone in cerca di lavoro o di una sistemazione migliore in una terra straniera hanno lasciato la possibilità, a chi rimaneva, di vivere meglio.

“Questa è la domanda che mi pongo frequentemente da quando sono in vigore le leggi truffa nei nostri confronti. La stessa Italia che abbiamo sovvenzionato con le nostre rimesse che hanno fruttato miliardi all’epoca, acquistando terreni, fabbricando case e pagandoci le tasse mentre tanti altri evadevano sfacciatamente. In tanti ci siamo illusi di poter ritornare dopo qualche anno nel nostro paese. Abbiamo lavorato sodo per poterci comprare o costruire una casa, abbiamo contribuito in maniera decisiva all’esportazione di auto, prodotti, moda, turismo e tanto altro. Tutto questo, inevitabilmente, ha contribuito alla ripresa economica e alla ricostruzione del nostro Paese nei decenni del dopo guerra. A cosa è servito il sacrificio e l’operosità di tanti italiani? Per non parlare della doppia imposizione, il Canone TV, l’IMU, TARI e tutte le nuove tasse che appesantiscono la situazione degli italiani all’estero, quando conviene loro, in confronto con i connazionali che vivono in Italia, il principio ‘chi inquina paga’ non è mai stato applicato. Mi vergogno di essere italiano, mi vergogno di essere sfruttato, e, soprattutto di essere stato dimenticato dalla mia Patria”.

Nel paese Italia c’è stata sempre una classe dirigente di colpevoli e mariuoli, negli ultimi trent’anni Berlusconi “pregiudicato” ne è chiaramente parte, con ombre irrisolte su cui le procure tuttora indagano sulle stragi di mafia. Ma che cosa ci vuole in Italia perché qualcuno sia escluso dalla comunità civile? Mi stupisco sempre della capacità di fantasia degli italiani. Emigrare….Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova. Ma d’altronde in questo porcile di nome Italia….

Ripudio

Io, Franco Avantaggiato, vergogno della vostra rappresentanza, per me e la mia Nazione e, credetemi, siete stati nominati con la (legge porcata) che bene esprime chi siete. Per tutti questi motivi, il 13 maggio alle ore 11.00 davanti al Console Generale d’Italia ho deciso di rinunciare alla cittadinanza italiana. Voi potete avere il sostegno dei delinquenti, dei mafiosi, degli evasori fiscali, dei condannati, dei pregiudicati come complici di ingiustizia e di immoralità. con il loro silenzio e le loro arti anarchiche sono vostri complici di illegalità e di immoralità.

Per questi motivi, per quanto mi concerne in forza del mio diritto di cittadino sovrano, non voglio più essere rappresentato da voi in Italia e all’Estero, io vi ripudio come politici e come rappresentanti: voi non potete rappresentarmi né in Italia e tanto meno all’estero perché siete la negazione evidente di tutto quello in cui credo e spero di vedere realizzato per il mio Paese. Sia perché non mi rappresentate sia perché non mi identifico con voi e siete indegni di rappresentare il buon nome dell’Italia seria, laboriosa e civile e legale che amo e per la quale ho lottato, lotto, lotterò e impegno la mia vita. Vi ripudio dal profondo del cuore. in nome della politica, dell’etica e della morale. Vi ripudio e prego Dio (a modo mio) che-liberi-l’Italia-dal-flagello-nefasto-della-vostra-presenza.

…Addio Italia!

Franco Avantaggiato (Zurigo)

Le lettere nella rubrica “Scrive chi legge” riflettono l’opinione dell’autore e non necessariamente il parere della redazione. Gli articoli impegnano solo la responsabilità degli autori.

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