Nonostante le critiche, il Consiglio federale licenzia il messaggio concernente un sistema d’incentivazione nel settore del clima e dell’energia, si propone di non assoggettare in un primo tempo i carburanti alla tassa d’incentivazione
Lo scorso mercoledì il Consiglio federale ha licenziato e trasmesso alle Camere il messaggio concernente un sistema d’incentivazione nel settore del clima e dell’energia. Questa seconda fase della Strategia energetica 2050 prevede una nuova impostazione della politica climatica e di quella energetica. Dal 2021 dovrebbe avvenire il passaggio dal sistema di promozione a quello di incentivazione.
Con il proposto inserimento nella Costituzione il Consiglio federale intende conferire legittimità democratica a questa decisione di principio. Sono proposti un nuovo articolo costituzionale sulle tasse sul clima e sull’elettricità e delle disposizioni transitorie con cui si precisano la graduale soppressione delle attuali misure di promozione e il passaggio al sistema d’incentivazione.
Nel quadro della procedura di consultazione, che si è svolta dal 13 marzo al 12 giugno 2015, sono pervenuti 157 pareri. Complessivamente il sistema d’incentivazione ha raccolto ampi consensi seppure con molte riserve, alcune sull’articolo costituzionale e la maggior parte sui dettagli dell’attuazione che in seguito saranno fissati a livello di legge.
Le tasse d’incentivazione dovranno contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e al consumo parsimonioso ed efficiente dell’energia. L’articolo costituzionale proposto stabilisce che potranno essere riscosse tasse su combustibili e carburanti fossili come pure sull’elettricità. Tuttavia, il Consiglio federale si propone di non assoggettare in un primo tempo i carburanti alla tassa d’incentivazione. Questo in considerazione del fatto che il progetto del Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) prevede già un aumento del supplemento fiscale sugli oli minerali di 6 centesimi per litro.
L’ammontare delle tasse d’incentivazione è calcolato in modo da contribuire notevolmente al raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici della Confederazione. L’esatta impostazione delle tasse d’incentivazione non è ancora definita e sarà precisata successivamente nelle leggi. Nella riscossione delle tasse sul clima e sull’elettricità, l’articolo costituzionale proposto dovrebbe obbligare il legislatore a prendere in considerazione le imprese il cui esercizio o la cui produzione presenta un’elevata emissione di gas serra o un elevato consumo energetico. Il margine di manovra del legislatore dovrebbe spaziare dalla riduzione delle tasse all’esenzione dalla riscossione delle singole tasse. La concessione di tali misure di attenuazione sarà legata all’obbligo di fornire controprestazioni.
Il prodotto delle tasse d’incentivazione sarà ridistribuito alla popolazione e all’economia per impedire l’aumento dell’onere complessivo per le economie domestiche e le imprese. Durante un periodo transitorio una parte del gettito dovrà tuttavia essere utilizzata per gli obiettivi di promozione esistenti. Le promozioni finanziate con le destinazioni parzialmente vincolate dell’attuale tassa sul CO2 (soprattutto il Programma Edifici e il fondo di tecnologia) dovranno essere gradualmente eliminate con l’introduzione della tassa sul clima e scomparire definitivamente entro cinque anni dalla sua introduzione. Le misure di promozione finanziate con l’attuale supplemento di rete, come in particolare la rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia elettrica (RIC), saranno eliminate progressivamente e scompariranno definitivamente entro 10 anni dall’introduzione della tassa sull’elettricità. Il Consiglio federale preciserà la possibile attuazione nel settore del clima già nella primavera del 2016 nell’ambito della politica climatica 2030. Sono disponibili rapporti su possibili attuazioni della tassa sull’elettricità, come pure sull’impostazione del rimborso alle economie domestiche e all’economia.
AFF