Dalle stalle 8 milioni di kilowatt di energia elettrica rinnovabile, pari al fabbisogno energetico in un anno di quattromila famiglie. Così si ottengono energia rinnovabile e fertilizzanti verdi e si tagliano le emissioni di Co2. Sono i risultati che hanno consentito alla società Caraverde Energia di Caravaggio di ricevere il premio “Best practices Expo Milano 2015” per le migliori pratiche mondiali per lo sviluppo sostenibile e la sicurezza alimentare.
Il riconoscimento è stato conferito da parte del comitato internazionale di Expo2015, presieduto dal Principe Alberto di Monaco, e composto da scienziati e agronomi di fama internazionale. Il progetto di Caraverde Energia, che coinvolge nove aziende agricole ed è stato attivato nell’ottobre del 2014, ha avuto accesso al bando “Feeding Knowledge” promosso da Expo, rientrando così tra le migliori pratiche riguardanti la gestione sostenibile delle risorse naturali, e collocandosi al sesto posto tra 212 partecipanti in assoluto.
E’ un modello di produzione di bioenergia “a chilometro zero” che coinvolge diverse aziende zootecniche della bassa bergamasca. Attraverso delle condotte interrate, gli effluenti di allevamento di 25mila capi di suini e 1.800 bovini sono direttamente riversati nell’impianto a biogas che non utilizza colture dedicate.
Il biogas ottenuto dal processo di fermentazione produce 8 milioni di kilowatt di energia elettrica rinnovabile, pari al fabbisogno energetico in un anno di quattromila famiglie. L’impianto contribuisce a una riduzione 3400 tonnellate di emissioni di Co2 all’anno e consente di recuperare un biofertilizzante verde utilizzato per restituire sostanza organica al terreno, contribuendo al tempo stesso a un modello di agricoltura carbon negative.
L’impianto è anche tra i protagonisti di una mostra permanente dedicata ai modelli produttivi del futuro visitabile all’interno della Fattoria Globale 2.0, padiglione di Expo. “Questa premiazione – spiega Piero Gattoni, presidente del Cib, il Consorzio Italiano Biogas – è molto significativa per la nostra filiera. Il modello di produzione applicato dall’azienda, associata al Cib, può essere applicato in diversi paesi, con gli stessi risultati d’eccellenza, esportando, così, l’esempio italiano del Biogasdoneright, il biogas fatto bene”.
“Siamo molto onorati e soddisfatti di questo riconoscimento in una grande vetrina come l’Expo 2015 – dichiara Giambattista Merigo, agronomo cotitolare dello studio Agriter, che ha seguito lo sviluppo del progetto – anche perché i criteri di selezione erano molto stretti”.
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