I rappresentanti del settore dei trasporti pubblici hanno chiesto delle misure per potenziare l’offerta nei trasporti pubblici. La quota d’utilizzo sul totale del traffico è sotto il 20%
La Svizzera è un Paese di mezzi pubblici. Giornalmente centinaia di migliaia di svizzeri sfruttano la ricca offerta viaggiando in treno, tram o bus, ma a sorpresa in confronto ad altri mezzi di trasporto si registra una stagnazione rispetto al traffico motorizzato privato. Negli ultimi dodici anni la quota di chilometri percorsi con i mezzi pubblici è rimasta invariata. Il Servizio d’informazione per i trasporti pubblici (LITRA) e l’Unione dei trasporti pubblici (UTP) hanno presentato uno studio sui progressi degli ultimi anni e chiedono misure per accrescere la parte dei trasporti pubblici. La quota del traffico pubblico, consideranti i chilometri percorsi, è del 19.7% (19.3 nel 2005).
Lo studio si basa sulla mobilità e il traffico e si focalizza in particolare sulle regioni, dove si constata una differenza di utilizzo nelle regioni a confronto: nelle agglomerazioni ad alto tasso di densità i servizi pubblici sono utilizzati più intensamente rispetto alle zone rurali. Intorno a Zurigo, Basilea e Berna le quote di utilizzo di treno e bus superano chiaramente il 20-30%, mentre in molte regioni rurali e nelle agglomerazioni piccole (Svizzera centrale, Ticino) sono impopolari e praticamente inutilizzati. I motivi non sono solo di tipo topografico e di qualità dell’offerta, ma anche di mentalità e di altre preferenze dei passeggeri. Inoltre, l’utilizzazione dei mezzi pubblici varia secondo l’obiettivo e il giorno della settimana: gran parte delle persone si sposta con i mezzi pubblici per recarsi al lavoro, ma preferisce la macchina per il tempo libero nei fine settimana.
Sulla base dello studio la quota del trasporto pubblico sul volume del traffico dovrebbe tornare ad aumentare. Lo scenario di base indica un incremento al 23% entro il 2040 (superiore agli obiettivi della Confederazione). Per Ueli Stückelberger, direttore di UTP “buoni trasporti pubblici contribuiscono a raggiungere gli obiettivi climatici e vanno a favore delle strategie energetiche. L’aumento dei trasporti pubblici fa parte della soluzione e non del problema”. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo LITRA e UTP indicano mete chiare nell’ambito della ripartizione. Un buon coordinamento tra zone e pianificazione del traffico con nuove offerte e risposte alle richieste degli utenti. Obiettivi chiari di ripartizione e misure per le zone fuori città. Giustamente la politica dei trasporti si concentra sulla pianificazione delle infrastrutture ferroviarie e progetti d’agglomerazione nelle zone urbane, ma lo studio rivela un grande potenziale in centri più piccoli (come la regione Gros-de-Vaud) con un auspicato aumento della quota del 5%. Importanti sono le misure per incentivare l’uso dei mezzi pubblici nel tempo libero, dove l’utilizzo dei trasporti pubblici è del 19% (32% nel traffico pendolare). Serve più impegno per orientare meglio l’infrastruttura per le attività del tempo libero al trasporto pubblico e migliorare la comodità e le possibilità di trasporto nei trasporti pubblici. Il settore del turismo dovrebbe dare il suo contributo aggiuntivo alle proposte lanciate da quello del trasporto pubblico. Lo studio indica di tenere in considerazione per l’obiettivo “un peggioramento delle condizioni del mezzo di trasporto in concorrenza con i mezzi pubblici”, l’auto privata. Ci vorrà però del tempo finché nuove offerte cambino le abitudini della popolazione, ma si tratterà di un progresso minimo (4% ) entro 20 anni. Poco per un Paese esigente sui trasporti pubblici come la Svizzera.
Gaetano Scopelliti