A rivelarlo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale
In occasione della Giornata mondiale della meteorologia, celebrata lo scorso 23 marzo, è stato diffuso il rapporto ‘Dichiarazione dell’Omm sullo stato del clima globale nel 2017’ nel quale sono stati passati in rassegna gli eventi meteo estremi dell’anno passato che hanno causato danni economici da record a causa di una stagione di uragani nordatlantici molto attiva, di inondazioni per le piogge monsoniche nel subcontinente indiano, fino alla grave siccità in alcune aree dell’Africa orientale.
Secondo le stime, i danni registrati ammontano a circa 320 miliardi di dollari, le più alte mai registrate, al netto degli aggiustamenti per l’inflazione. E le previsioni per il 2018 non lasciano purtroppo prevedere alcun miglioramento, anzi: “L’inizio del 2018 sta proseguendo da dove il 2017 si è fermato, con gli eventi meteo estremi che mietono vittime e distruggono i mezzi di sostentamento. L’Artico ha sperimentato temperature insolitamente elevate, mentre le aree densamente popolate nell’emisfero settentrionale sono state colpite da un freddo pungente e da tempeste invernali dannose. L’Australia e l’Argentina hanno subito ondate di calore estreme, e la siccità è continuata in Kenya e Somalia”, ha infatti dichiarato il segretario generale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, Petteri Taalas. Non a caso infatti, il tema proposto dall’Omm per la Giornata Mondiale della Meteorologia 2018 è stato ‘Meteorologicamente pronti, climaticamente intelligenti’ (Weather-Ready, Climate-Smart) e l’attenzione si è concentrata prevalentemente sulle scienze atmosferiche analizzate sia dal punto di vista del loro impatto sulla vita quotidiana, alla luce dei cambiamenti climatici in atto, sia riguardo alle opportunità formative universitarie nel settore.
La Giornata Mondiale 2018 ha voluto quindi porre l’attenzione soprattutto sulla necessità di essere ‘weather-ready’, preparati cioè a reagire in maniera tempestiva e corretta di fronte a eventi meteorologici potenzialmente devastanti, in particolare attraverso la realizzazione di sistemi integrati di allerta precoce, appannaggio sì delle istituzioni, ma che non possono prescindere dal coinvolgimento attivo del singolo, che deve essere pronto a cogliere i messaggi di allerta e adottare di conseguenza i comportamenti corretti.
“Se da un lato abbiamo un elevato livello di conoscenza di un territorio complesso e vulnerabile come è quello italiano e siamo molto avanti nell’attività di previsione e prevenzione dei rischi meteo-idrogeologici e idraulici, dobbiamo lavorare ancora su altri aspetti come, ad esempio, l’efficace comunicazione delle informazioni e il loro corretto utilizzo”, ha infatti affermato Filippo Thiery, meteorologo funzionario del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile che ha sottolineato inoltre la necessità di sensibilizzare sempre di più la popolazione sui pericoli e sui rischi legati agli eventi meteorologici.
La ricorrenza del 23 marzo è stata istituita nel 1961 dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale in occasione dell’anniversario della fondazione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, avvenuta nel 1950, con il preciso obiettivo di portare all’attenzione del grande pubblico gli aspetti della meteorologia e della climatologia che influiscono sulla quotidianità di tutti gli abitanti del pianeta. Alle celebrazioni di quest’anno ha partecipato anche l’Aeronautica Militare, che ha tra i suoi compiti istituzionali quello di contribuire, attraverso il Servizio Meteorologico, alla salvaguardia di vite e ambiente.