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30 April 2024
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Il mattone è l’oro degli italiani ma i redditi sono fermi

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Torna a crescere la ricchezza delle famiglie secondo Istat e Bankitalia

È un dato certo, la ricchezza delle famiglie italiane poggia ancora sul “mattone”. In Europa nessun altro paese destina una così ampia fetta di patrimonio agli immobili, un’altra porzione considerevole è conservata in depositi, tipico atteggiamento delle formichine e nel confronto internazionale paga: l’Italia batte le altre grandi economie, anche se i divari si riducono e la situazione non è così favorevole a livello pro-capite, ma comunque partita vinta con la Germania. Promotori di questa indagine Istat e Bankitalia che quantificano in circa dieci miliardi la ricchezza delle famiglie, al netto dei debiti. Passività che non superano i 930 miliardi, un rosso meno profondo di quello che troviamo in altri paesi europei. Le case fanno la parte del leone assorbendo ben il 49% della ricchezza. Prima del 2012 la quota era ancor più alta, ben il 54% della ricchezza, in quell’anno infatti è iniziata l’ipertassazione patrimoniale sugli immobili, tutt’ora in atto. Non sarà certo una coincidenza, fa notare il Presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa. Un peso determinante su questa erosione, lo evidenzia lo stesso studio, è imputabile alla discesa dei prezzi degli immobili, mentre aumenta il capitale fondato sulle attività finanziarie, sebbene ancora leggermente indietro rispetto ad altri paesi. Nel 2017, ultimo anno per il quale è disponibile un aggiornamento, hanno fruttato circa 160 miliardi in più, compensando così a perdita del “mattone”, nonché in aumento, se pur modesto, dei debiti. E così la ricchezza delle famiglie, dopo tre anni di cali, è tornata a crescere, ma volgendo uno sguardo al passato, è chiaro come si sia esteso il ruolo dei depositi (in cui finisce il 13% della ricchezza, nel 2005 era il 10%) a scapito di azioni e titoli calato sensibilmente, tendenze che il Codacons, testimoniano come si investa con estrema attenzione, mossi da una sfiducia alimentata da dissesti bancari e crisi finanziarie. Dello stesso parere è l’associazione nazionale consumatori (UNC), secondo il quale si preferisce tenere fermi i risparmi in attesa di tempi migliori. Intanto il dato più allarmante, è la svalutazione del residenziale, da sempre, vera cassaforte degli italiani. Di fronte al blocco delle entrate, e dei guadagni, la ricchezza accumulata, principalmente in immobili, risulta extra-large, circa otto volte superiore ai redditi, come non accade in nessun altro paese preso in esame dall’indagine fatta da Istat e Bankitalia.

 

Nuove regole sugli affitti turistici: ecco come fare

Dal 1° marzo è obbligatorio dare comunicazione al comune degli alloggi locati per finalità turistiche. Ogni locatore dovrà segnalare entro 30 giorni il periodo in cui intende locare l’alloggio, il numero delle camere e dei posti letto disponibili, e se eventualmente esiste un sito web dove viene pubblicizzato l’alloggio stesso e l’eventuale forma imprenditoriale di esercizio dell’attività. Ad ogni alloggio locato verrà attribuito un codice identificativo, in alcuni comuni è già disponibile sul sito del Comune stesso, il link che permetterà di fare in maniera telematica la comunicazione al Comune. Grande soddisfazione da parte degli albergatori, ma polemiche e proteste da parte di alcuni agenti nel settore immobiliare. L’associazione albergatori sostiene ed appoggia l’introduzione di queste nuove regole che servono a portare trasparenza. L’ultimo rapporto Irpet indica che circa il 50% delle presenze turistiche sfugge alla normale rivelazione. Come si può facilmente comprendere l’unico rischio dato da questa nuova norma è per chi vuole svolgere attività turistica al di fuori dalle regole, senza alcuna garanzia per il consumatore, del resto l’obbligo della comunicazione degli affitti turistici è necessaria per una questione di pubblica sicurezza, come del resto accade già per tutte le attività recettive.

Per maggiori informazioni
Dr. PAOLO GASPARINI
Presidente Confedilizia-CH e
Avv. UE Enrico Forghieri
Via Magoria 9 – 6500 Bellinzona
Tel.: +41-789500213

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