A motori spenti, la cronaca entra in un’altra dimensione. Al Gran Premio del Canada di Formula 1, disputato domenica, ad imporsi è stata l’Italia che non ti aspetti, per intenderci: non è stata la Ferrari.
Sul podio, insieme al vincitore George Russell della Mercedes e al secondo classificato Max Verstappen, infatti troviamo il bolognese Andrea Kimi Antonelli, debuttante appena diciottenne, protagonista di una gara perfetta.
La partenza lasciava prevedere il ripetersi di un duello tra i soliti “fabulous four“: la coppia dei drivers McLaren ed i due piloti di Mercedes, con Max Verstappen e le rosse di Maranello pronti a intervenire come guastafeste.
Veniamo alla cronaca. Sul circuito Gilles Villeneuve di Montréal, le McLaren si sono confermate tecnicamente superiori. Tuttavia, non sono più imbattibili da quando la Federazione Internazionale dell’Automobile ha vietato alla scuderia britannica di raffreddare i freni. E’ una soluzione formalmente legale ma che migliorava significativamente le prestazioni dell’impianto, riduceva l’usura degli pneumatici, limitava il numero delle soste ai box e di conseguenza rendeva imprendibili le vetture color papaya.
In casa Red Bull, invece, il problema è stato contenere l’agonismo di Verstappen che, alla prossima penalità – dopo averne già collezionate undici – dovrà essere squalificato per una gara. Quindi, il campione olandese, in Canada ha guidato senza intemperanze, limitandosi, con George Russell, ad animare un duello tutto sommato corretto.
Nel frattempo, la Mercedes di Kimi Antonelli ha resistito all’assalto dei piloti McLaren.
E veniamo proprio ai due alfieri della scuderia britannica, il capoclassifica Piastri ed il suo vice Norris che, per eccesso di agonismo, é entrato in contatto con il collega: ad avere la peggio è stata la McLaren di Norris, finito a muro, costretto al ritiro e poi ad annunciare pubbliche scuse per la sua intemperanza.
Discorso a parte per Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Riconosciamolo: un indizio è un indizio, due indizi confermano un sospetto, ma tre indizi fanno una prova. E nelle ultime tre tappe di campionato – Monaco, Spagna e Canada – le Ferrari hanno provato oltre ogni ragionevole dubbio i ritardi gestionali e tecnici che ormai compromettono le ambizioni di classifica delle vetture Stellantis e alimentano le indiscrezioni secondo cui il team principal, Frédéric Vasseur, dimissionerà a fine 2025.
Un commento è d’obbligo: la motoristica delle rosse di Maranello resta una eccellenza mondiale. A confermarlo, la vittoria delle Ferrari alla 24 Ore di Les Mans nello stesso weekend dove, in Canada, le vetture del gruppo Stellantis faticavano a imporsi sui rivali per la carente organizzazione del team.
Ma torniamo sulla pista di Montreal. A otto giri dal termine, dopo l’incidente tra le due McLaren la direzione gara ha fatto intervenire la Safety Car e dunque imposto ai piloti di concludere il Grand Prix rispettando le posizioni acquisite.
E così è stato: dietro il terzetto vincente, al quarto posto si è piazzata la McLaren di Piastri, seguito da Leclerc e poi da Lewis Hamilton che, pur guidando la stessa Ferrari del monegasco, ha tagliato il traguardo con un imbarazzante ritardo di oltre dieci secondi dal collega. Doveroso riferire che in Canada Hamilton ha nuovamente espresso ai tecnici di Maranello la propria insoddisfazione per la messa a punto della sua Ferrari.
La classifica piloti ritrova al comando Oscar Piastri con 198 punti, seguito dal compagno di squadra Lando Norris con 176, George Russell a 136, Charles Leclerc con 104, e il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton con 79 punti, che paradossalmente precede di appena 16 lunghezze il debuttante diciottenne Kimi Antonelli, a quota 63.
In attesa del Gran Premio d’Austria in calendario a fine giugno, la classifica costruttori è guidata da McLaren con 374 punti, seguita da Mercedes a 199, poi Ferrari con 183 e infine Red Bull a 162.
di Andreas Grandi
Foto: ©F1 & team media