Il famoso buco allo stomaco può scatenare reazioni aggressive
‘Non ci vedo dalla fame’: sicuramente ci è capitato di sentirlo (o magari anche di dirlo) molto spesso anche se, a quanto pare, un altro modo di dire, meno usuale e diffuso ma forse più corretto a proposito di fame dovrebbe essere ‘Non ragiono dalla fame’. E’ quanto si evince da uno studio americano che ha indagato sul rapporto tra fame e aggressività, giungendo alla conclusione che dopo alcune ore a stomaco vuoto si innescano emozioni negative che possono portare all’aggressività nei confronti di chi ci sta intorno.
A sostenere il legame tra fame ed aggressività la ricerca scientifica condotta alla University of North Carolina che ha analizzato la correlazione tra i comportamenti aggressivi, il digiuno e lo stress. Per i loro studi, i ricercatori si sono avvalsi dell’aiuto di duecento studenti divisi in due gruppi: al primo è stato chiesto di mangiare, all’altro di digiunare. Successivamente i due gruppi sono stati invitati ad entrare in laboratorio: a parte dei partecipanti è stato quindi chiesto di scrivere un testo sulle proprie emozioni, ai restanti invece di descrivere un avvenimento quotidiano.
Tuttavia i computer che i partecipanti dovevano usare per il compito assegnato erano programmati per andare in tilt poco prima della fine del compito, per indurre un fattore di stress nei partecipanti. A questo punto dell’esperimento, con gli studenti in pieno subbuglio per il contrattempo, entrava nell’aula il ricercatore rimproverando gli studenti per il ritardo nella consegna e sottoponendoli ad un test sulle proprie emozioni.
Tra i partecipanti ai quali è stato chiesto di non mangiare, chi aveva descritto l’avvenimento riportava maggiore stress, giudicando gli esercizi difficili e il ricercatore severo. Chi aveva svolto i compiti sulle proprie emozioni, invece, compresi quelli a stomaco vuoto, mostrava sentimenti meno negativi e minore astio verso i ricercatori.
Una prova, secondo gli studiosi, che l’auto-analisi aiuta a evitare l’insorgenza di reazioni da fame nervosa. “Le persone nei nostri studi sembravano sentire un’intensa negatività generale quando avevano fame e qualcosa di brutto era successa loro. Questo ci fa pensare che avere fame inneschi molte emozioni negative come rabbia, stress e disgusto”, ha dichiarato commentando i risultati dello studio Kristen Lindquist, coautore dello studio e assistente in Psicologia e Neuroscienze alla University of North Carolina.
La spiegazione scientifica del fenomeno si basa in una serie di processi che coinvolgono il nostro organismo quando sente il bisogno di alimentarsi. Per controllare gli stimoli aggressivi è necessario spendere energia, e il glucosio è l’unica fonte energetica accettata dal nostro cervello: se non ne produciamo abbastanza, la rabbia ha la meglio sulle buone maniere.
Durante la digestione carboidrati, proteine e grassi contenuti nei cibi vengono trasformati in zuccheri semplici, come il glucosio, in aminoacidi e in acidi grassi. Questi nutrienti passano nel flusso sanguigno e vengono distribuiti tra i vari organi e tessuti e utilizzati per produrre energia. Via via che cresce la distanza dall’ultimo pasto, i bassi livelli di glucosio nel sangue possono causare tensione e nervosismo tali da portare a reazioni incontrollate ed aggressive.