Dopo questo numero andremo in pausa, come la maggior parte dei nostri lettori. Per molti di noi è il momento di fare le valigie e tornare nelle nostre terre. A pensarci bene si vive questo viaggio un po’ come un “ritorno a casa”. Poi però, stranamente, parliamo di “ritorno a casa” anche quando le vacanze sono finite e si ritorna alla vita di tutti i giorni, in Svizzera. Molti che tempo fa erano partiti dall’Italia con la famosa valigia di cartone, stanno per ritornarci con un bagaglio ben diverso, fatto di anni di sacrifici, di lavoro, di soddisfazioni, in alcuni casi di rivalsa. Altri, i più giovani forse, non avevano nessuna valigia di cartone ma stranamente ritornano a casa con lo stesso contenuto dei primi.
E voi, a parte la cioccolata, cosa metterete in valigia adesso che state tornando nel vostro Paese d’origine? La speranza, sicuramente. Nel nostro cuore abbiamo sempre la speranza di ritrovare tutto come l’abbiamo lasciato nel momento in cui abbiamo deciso che la nostra vita sarebbe stata altrove. Perché quei sentimenti che ci accompagnavano allora, fatti di famiglia, amici e quotidianità, sono per noi importanti e ci tengono ben legati stretti alle nostre radici, alle nostre origini. La speranza però riguarda anche la voglia di trovare un luogo diverso da quello che ci ha “costretti” ad andare via. Che le cose funzionino meglio, che la gente sia un po’ cambiata, più felice, più soddisfatta e meno angosciata. Che le buone abitudini che abbiamo acquisito qui in Svizzera siano valide e ben accette anche in Italia. Poi però dobbiamo fare i conti con i mezzi pubblici, con la burocrazia, con le persone scortesi e quelle cattive abitudini che non ci piacevano già prima e che adesso non tolleriamo proprio. In cosa sbagliamo? Sicuramente a fare le valigie! Lasciamo a casa la speranza di trovare una terra ideale, non esiste da nessuna parte. L’Italia è bella così com’è, anche con quei difetti o luoghi comuni che animano tanto le nostre ferie. Riempiamo le nostre valigie di cioccolata per i parenti (anche se il caldo nostrano non ne facilita il trasporto), di esperienza, di racconti, di voglia di divertimento e voglia di rivedere tutti quelli che ci stanno aspettando. Ritroviamo il piacere della calma e del “lo faccio poi”. Perdiamoci nei discorsi sul passato, nei racconti di quando eravamo piccoli e nelle chiacchiere di paese.
Andiamo alla riscoperta di quei luoghi importanti del nostro passato: dove andavamo a scuola, dove ci incontravamo con gli amici, dove abbiamo fumato la nostra prima sigaretta o dato il nostro primo bacio. Facciamo il pieno di tutte quelle belle sensazioni che solo la nostra terra può darci: inzuppiamo una brioche nella granita, andiamo per le vie del centro solo dopo una certa ora, lontano dal caldo, passeggiamo sulla riva del mare incuranti degli schizzi, riposiamo sotto l’ombra di un pino. Puntiamo su quello in cui l’Italia non ci delude mai, anche se sono i soliti luoghi comuni: la cucina, i paesaggi, il mare, la bella gente.
Godiamoci il nostro ritorno a casa in Italia, perché tra non molto torneremo di nuovo a casa, quella in Svizzera. Vi auguriamo un felice ritorno, ovunque sia e ci rivediamo il prossimo 23 agosto!
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