Era quasi scontato prevedere come sarebbe andato a finire il Gran Premio di Olanda, disputatosi nel corso di questo fine settimana sulla pista di Zandwoort Beach.
Gli indizi erano già nell’aria, bastava solo collegarli.
Cominciamo da dove eravamo rimasti, dal Gran Premio del Belgio disputato a Zandwoort a fine agosto.
Max Verstappen di Toro Rosso era partito dall’ultima fila.
Ebbene, confermano le statistiche della Federazione Automobilistica Internazionale-FIA che tutto annota, a Verstappen sono bastati solo 18 dei 44 giri in programma per conquistare il primo posto e mantenerlo sino al podio.
Proseguiamo, e portiamoci a giovedì scorso: prima delle qualifiche, il ventiquattrenne Verstappen, ormai probabile vincitore del titolo iridato anche nel 2022, ha ricevuto dalla casa reale olandese il titolo di ufficiale dell’ordine di Orange Nassau.
Per semplificare, equivale al titolo di baronetto in passato attribuito per meriti sportivi dalla Regina Elisabetta al suo rivale, il britannico Lewis Hamilton, quando con la sua Mercedes dominava le classifiche mondiali.
Altro indizio.
Anche la starting grid, la linea di partenza del Gran Premio di Olanda di domenica allineava senza ombra di dubbio i nomi dei predestinati a diventare i protagonisti di giornata: Verstappen, Leclerc, Sainz, Hamilton, Perez e Russel.
Insomma, i soliti noti.
Come poi sia andata a finire, lo riassumono le parole del ferrarista Leclerc al termine della corsa di Zandwoort: “ho dato il massimo ma Verstappen è più veloce. Il campionato ormai è perso: il distacco con la sua Red Bull è incolmabile. Cercherò comunque di fare del mio meglio nelle gare che rimangono”.
Alla cronaca dunque non resta che prendere atto della vittoria di Max Verstappen, stavolta sul circuito di casa, avvolto dai fumogeni arancioni degli oltre 300’000 tifosi della sua Orange Army presenti sugli spalti.
Tagliato il traguardo, alla decima vittoria dell’olandese sulle 15 gare di campionato sinora disputate, la Mercedes ha replicato con il secondo posto di George Russel che nel 2023, se Lewis Hamilton confermerà il ritiro al termine della stagione in corso, è molto probabile venga promosso a prima guida delle frecce d’argento tedesche.
Terzo, dopo una lunga assenza dal podio, il ferrarista Charles Leclerc, accompagnato dai commenti di cui sopra.
Se guardare le disgrazie altrui può consolare dalle proprie, segnaliamo che in Olanda domenica è toccato anche alla Mercedes sbagliare la gommatura e costringere Lewis Hamilton ad un inglorioso quarto posto.
Precisiamo che l’asfalto del circuito di Zandwoort Beach è spesso invaso dalla sabbia del ventoso litorale marino che si trova non lontano dalla pista.
Questo per gli pneumatici si traduce in una usura ancor più rapida del battistrada.
Per intenderci, gomme che normalmente i costruttori prevedono durare almeno 18 giri, sull’asfalto olandese invece erano già da sostituire dopo solo 10.
Veniamo al punto: alla 64a delle 72 tornate di pista, mentre Max Verstappen si avviava alla vittoria con gomme morbide, il team Mercedes decideva di giocarsi il tutto per tutto e richiamava ai box Lewis Hamilton per montare pneumatici medi, più adatti ad una gara prolungata.
Tornato in pista, Hamilton ha subito rimproverato i suoi tecnici: “ragazzi, non ci posso credere, mi avete fregato, sono veramente furioso”, commentava sconsolato il britannico al volante della sua monoposto appesantita da una gommatura sbagliata mentre vedeva Max Verstappen, ormai irraggiungibile, avviarsi ad aggiungere alla sua già brillante carriera la trentesima vittoria personale nei circuiti di Formula 1.
Mal comune mezzo gaudio verrebbe ora da dire commentando la prestazione di Carlos Sainz.
Richiamato al 18° giro per il cambio gomme, operazione che a livello agonistico richiede due secondi, il team Ferrari ne ha invece impiegati quasi tredici per un difetto all’avvitatore elettrico che fissa lo pneumatico sinistro.
Questo ennesimo, clamoroso, inspiegabile ritardo ha inevitabilmente finito per compromettere anche la serenità agonistica di Sainz.
Infatti, nel tentativo di rientrare in gara ma evitando per un soffio la collisione con un altro pilota, a fine corsa lo spagnolo è stato penalizzato dai dirigenti della FIA che lo hanno retrocesso all’ottavo posto.
Prima di arrivare all’esame dei rituali punteggi delle classifiche di campionato, ricordiamo che domenica la gara di Zandwoort è stata spesso interrotta dalla procedura safety car, la richiesta che la direzione di gara comunica ai piloti di rallentare e mantenere le posizioni acquisite mentre la pista viene sgomberata.
Questa, come sanno i tifosi americani, è invece prassi ricorrente nella più nota forma di competizione automobilistica USA, le IndyCar Series, che il pubblico italiano conosce come Formula Indy.
In queste competizioni, interrompere la corsa con la procedura safety car, pur necessaria per motivi di sicurezza, tuttavia rende la gara più emozionante, perché i piloti sono poi costretti a spettacolari ripartenze appena tornano liberi di superarsi.
Al Gran Premio di Italia, in programma il prossimo fine settimana sul circuito di Monza che nella circostanza festeggerà anche il centenario della fondazione, i piloti si presentano con i seguenti punteggi: Verstappen 310; Leclerc e Perez a parimerito con 201; Russell, 188; Sainz, 175; Hamilton con 158.
La graduatoria mondiale dei costruttori invece conferma al primo posto Red Bull RBPT con 511 punti; segue la Ferrari con 376, ed infine Mercedes con 346.
di Andreas Grandi
PHOTO CREDIT: FIA & team media