Se tre indizi fanno una prova, ora il disastro Ferrari è realtà.
Primo indizio: a Barcellona, per il GP di Spagna, un dignitoso quarto posto per Sainz, ed un triste abbandono della gara per power unit failure, salviamoci dicendolo in inglese, per un Charles Leclerc allora capoclassifica.
Secondo indizio: a Montecarlo, due settimane fa, un lusinghiero secondo posto per Sainz, sempre ferrarista ma, colmo del paradosso, indifferente al fatto che il campione della scuderia non dovrebbe essere lui, ma l’altro.
E l’altro, cioè Charles Leclerc, al circuito di casa inondato dalla pioggia ha aggiunto le sue amare lacrime per un inutilissimo quarto posto causato dalle esitazioni del box Ferrari nel sostituire le gomme della sua monoposto.
E siamo ad oggi: altro giro, altra corsa, altro disastro.
A soli 9 giri Carlos Sainz si ritira per problemi ai freni.
Dopo altri undici tocca al compagno di scuderia Leclerc avviarsi ai box con il motore in fumo.
Altro boccone amaro, altri commenti a fil di voce, ma altri 25 punti persi per il giovane ferrarista.
Va bene che nella vita non si può mai dire, ma se le cose vanno avanti così la Ferrari edizione 2022, dato che un terzo del campionato ormai è alle spalle, farebbe bene ad archiviare i suoi sogni di gloria.
“Non ho parole”, ha commentato a caldo Leclerc.
Per carità di patria, stavolta neppure noi gli chiediamo di aggiungerne.
Meglio guardare altrove, in casa Red Bull, che lungo i sei chilometri dello spettacolare circuito cittadino di Baku, capitale dell’Azerbaigian, ha piazzato un’altra doppietta.
Fedele alle esigenze di scena, la scuderia Red Bull ha visto il campionissimo Verstappen agguantare il primo posto
ed il gregario di lusso Checo Perez, arrivare secondo,
oggi senza mugugni nei confronti del team dato che al pilota messicano l’ingaggio è stato rinnovato per altre due stagioni.
E questo, almeno per quanto riguarda Perez, ci preclude ogni elaborazione alle cronache di giornata.
Terzo classificato il britannico George Russell, pilota acchiappatutto della Mercedes dove, quando si dice i casi della vita, nel 2022 aveva firmato quasi fosse uno sparring partner.
Quarto posto per l’altra freccia di argento, la Mercedes del compagno Lewis Hamilton che, forse annoiato dalle mille giustificazioni del team leader Toto Wolff, dopo avere annunciato che a fine stagione intende abbandonare la Formula Uno, ora sta facendo di testa sua ed a Baku si è riportato almeno in zona medaglia.
Quinto posto per il francese Pierre Gasly, alla guida di Alpha Tauri di Faenza, già conosciuta come Minardi corse, ed oggi satellite company della consorella Red Bull Formula 1 team.
Alla sesta posizione la Aston Martin di Sebastian Vettel, davanti alla Alpine di Fernando Alonso, che proprio sul circuito dell’Azerbaigian oggi ha festeggiato l’invidiabile record di essere uno dei piloti piu’ longevi ancora in attività.
A seguire, la coppia McLaren, innanzitutto con l’italo-australiano Daniel Ricciardo, ex Red Bull, che negli scorsi giorni si è visto richiamato a migliori prestazioni dal team britannico.
Anzi, senza tanti giri di parole, McLaren gli ha ricordato che a fine 2022 il rinnovo del contratto al momento per lui non é garantito.
Subito dopo, sul traguardo troviamo il compagno di scuderia Lando Norris, britannico per nascita ma con cittadinanza belga per parte di madre.
Prima di concludere sostiamo in casa Ferrari.
E pensare che la starting grid lasciava ben sperare.
Il quartetto di testa allineava Leclerc, Perez, Verstappen, Sainz, che a questo punto è persino inutile ricordare a quali scuderie appartengano, seguiti da Russell di Mercedes, Gasly di Alpha Tauri, e Lewis Hamilton.
Poi, lo abbiamo appena letto, è andata come non sarebbe dovuta andare.
Sugli spalti i tifosi attendevano solo di vedere quale scuderia si sarebbe imposta sulla veloce pista di Baku: la Ferrari, imbattibile quando il motore funziona; la Red Bull, veloce nei recuperi in curva; oppure qualche altro team, che dalle terze posizioni in servono allo spettacolo ma non a soddisfare le ambizioni.
Come è andata a finire lo conferma ai media internazionali anche un amareggiato Mattia Binotto, responsabile delle Rosse di Maranello: “non ci lasciamo abbattere, ma la affidabilità delle nostre vetture ci preoccupa. Rispetto allo scorso anno l’aumento di potenza è stato enorme, ed ora lo stiamo pagando”.
Dopo la gara di Baku la classifica del mondiale piloti allinea ai primi sei posti Verstappen, Perez, Leclerc, Russell, Sainz, ed Hamilton, rispettivamente con 150, 129, 116, 99, 83 e 62 punti.
Prossimo appuntamento, tra sette giorni, in Canada, a Montreal, sul circuito Gilles Villeneuve, per la nona gara del campionato 2022.
di Andreas Grandi
Foto crediti: FIA & teams media