Metti, una sera. Un museo. La presenza delle autorità. Tra queste: Mauro Massoni, nuovo Console Generale di Italia a Lugano. Un pubblico attento. Ed una delle firme più importanti della produzione grafica italiana. Le cui opere al grande pubblico sono tanto note quanto sconosciuto è il nome dell’artista. Stiamo parlando della mostra “FRANCO GRIGNANI (1908-1999). POLISENSORIALITÀ FRA ARTE, GRAFICA E FOTOGRAFIA”, inaugurata sabato scorso al M.A.X. MUSEO DI CHIASSO. Del genio polivalente di Grignani la esposizione presenta un totale di circa 300 opere, suddivise in tre sezioni: disegno industriale, stampe fotografiche, quadri di grande formato. Creatore ma anche divulgatore di arte, Grignani va ricordato per avere offerto la possibilità a numerosi giovani grafici svizzeri di fare le loro prime esperienze professionali nel suo laboratorio di Milano. In tal modo contribuendo a diffondere lo “stile italiano”. Prima, nella Confederazione. Poi, nel mondo. La creatività di Grignani nasce e si sviluppa parallelamente al successo dell’arte Futurista. Consacrata al culto della velocità, della meccanica, del dinamismo, Ma soprattutto: della innovazione. Negli anni Venti, grazie alla fotografia, già si dedica alla sperimentazione espressiva. Non è che l’inizio. Terminata la formazione universitaria, Grignani aprirà a Milano il suo studio. Per indirizzarsi alla progettazione di aree espositive ed alla grafica pubblicitaria. Il suo percorso artistico continua veloce. Collaborerà con alcune delle maggiori aziende italiane: Fiat, Borletti, Editoriale Domus, Pirelli, Necchi. E poi: Arnoldo Mondadori Editore, Zegna, Alessi. Nel dopoguerra Grignani collaborerà anche con le riviste “Bellezza d’Italia” e “Pubblicità in Italia”. Anni Sessanta, anni del boom economico italiano: Grignani è una delle firme piu’ contese ed apprezzate della pubblicità. Avete presente il marchio Pura Lana Vergine? Grignani lo disegna nel 1963. Grazie a questa autentica icona visiva, ancora oggi i consumatori in tutto il mondo associano questo marchio ad un prodotto di qualità. Di carattere schivo, secondo alcuni. “Un artista che sapeva divertirsi nel suo lavoro”, ha invece precisato la figlia Manuela Grignani Sirtoli, presente alla inaugurazione. Un’ultima osservazione, del tutto personale. È probabile che quando visiterete le sale del m.a.x. museo di Chiasso, e per farlo avete tempo sino al prossimo 15 Settembre, troverete molte opere il cui disegno vi sarà familiare. Ne siamo certi: ricorderete di averle viste nella pubblicità dei migliori prodotti delle nostre industrie. Promesso: vi sentirete a casa.
https://www.centroculturalechiasso.ch/m_a_x_museo/franco-grignani-1908-1999-polisensorialita-fra-arte-grafica-e-fotografia/.
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