Nell’allocuzione di Capodanno, il presidente della Confederazione Ueli Maurer invoca l’equilibrio tra i valori tradizionali della Svizzera e il progresso tecnologico
Una statuetta di legno che rappresenta una mucca, che simboleggia le tradizioni e uno smartphone come emblema per la modernità e il progresso tecnologico. Ueli Maurer ha imperniato l’allocuzione di Capodanno su questi due simboli, sottolineando la necessità di un collegamento tra il rinomato e il nuovo, tra tradizione e innovazione. “Se ci ricordiamo dei nostri valori, dal punto da cui siamo partiti, dalle nostre radici, il nostro futuro e quello della Svizzera sarà positivo”. Ueli Maurer ha invitato la popolazione a stabilire un legame tra passato e futuro, altrimenti “corriamo il pericolo di perderci”.
La Svizzera dovrà muoversi tra questi due mondi, auspica Ueli Maurer. Nella tradizione sono racchiusi “le nostre radici e i nostri valori comuni. Sono la democrazia diretta, il federalismo, lo scetticismo nei confronti dei potenti, ma anche la modestia, l’efficienza e la puntualità”. Questi valori sono la base da cui partire “verso un futuro tecnologico da cui potremmo trarre vantaggio”. Il simbolo della modernità è uno smartphone, l’apparecchio intelligente che evoca progresso tecnologico e la quotidianità. Secondo Ueli Maurer sono “enormi opportunità e possibilità che si aprono nella vita privata, sul lavoro o nella ricerca” ma ammonisce sul rischio che potrebbe “isolarci, limitando sempre più lo scambio interpersonale” e “può far perdere i valori di riferimento ed essere anche fonte di molte incertezze. Per non smarrirsi, dopo ogni cambiamento radicale è allora necessario ritrovare la rotta”.
Su questa simbiosi tra valori del passato e del futuro, il ministro delle finanze, rappresenterà la Svizzera in diversi eventi importanti nel 2019. È il suo secondo mandato da Presidente della Confederazione dopo il 2013. Ueli Maurer è apparso più entusiasta rispetto a sei anni fa, forse galvanizzato dall’ottimo risultato ottenuto nell’elezione del 5 dicembre con 201 voti su 248 dell’Assemblea federale che ha commentato nel discorso di accettazione con un “La politica deve fare piacere e divertire”. Un forte contrasto rispetto al 2013 dove il solido Maurer si era lamentato per i troppi appuntamenti di rappresentanza nell’agenda di un presidente della Confederazione. Il Consigliere federale UDC ha dimostrato però nei suoi anni al governo un progresso basato su una solida competenza soprattutto nel Dipartimento delle finanze e un adeguamento ai cambiamenti nell’era digitale. Anche la rappresentanza di un partito “populista” con toni duri su temi di politica sociale non ha scalfito le sue doti di ministro capace di sostenere la collegialità del governo svizzero. Ueli Maurer è membro del governo dal 2009 e nonostante la sua dichiarata verve di fare politica, sotto la cupola di Palazzo federale si vocifera che lo zurighese potrebbe lasciare la politica alla fine del 2019.
Gaetano Scopelliti