Abbiamo spesso parlato della malasanità italiana, poi però ci arrivano notizie come quella delle due gemelline divise grazie ad un intervento delicatissimo e difficilissimo eseguito al Bambin Gesù di Roma e un sospiro di orgoglio ci gonfia il petto. È un piacere dover condividere una notizia così bella, dagli esiti così incerti, quasi inaspettati, e che per una delle poche volte mettono in primo piano nel mondo un’eccellenza italiana.
La storia delle due gemelline siamesi algerine, Rayenne e Djihene, unite tra loro per il torace e l’addome, ha dimostrato che in fatto di sanità abbiamo le nostre certezze e le nostre capacità. Non si è trattato per nulla di un intervento semplice, all’età di 17 mesi, le due piccole sorelline algerine, hanno dovuto subire un intervento complicatissimo: Rayenne e Djihene avevano in comune la gabbia toracica, la cavità addominale e il pericardio, cioè quella membrana che riveste il muscolo cardiaco, con due cuori dentro e il fegato, ma per fortuna la rete vascolare speculare e distinta ne ha permesso la separazione. Le due bambine sono state separate dall’efficientissima equipe di 40 membri del personale dell’ospedale, tra medici e infermieri che si sono alternati in un’operazione chirurgica a staffetta durata più di 10 ore e che si è conclusa con un grande successo sia per la vita di Rayenne e Djihene, che per la sanità italiana, ma anche per il ramo della medicina mondiale dove casi di questo genere, purtroppo, non mancano, si conta infatti circa un caso ogni 50-100 mila nati vivi e i gemelli siamesi legati tra loro attraverso l’addome sono la maggioranza (4 su 10).
L’equipe italiana, l’unica al mondo che ha risposto all’appello disperato dei genitori delle due sorelline, si è avvalsa di tecniche all’avanguardia come l’uso della stampa degli organi in 3D e di un lungo periodo di preparazione della durata di 11 mesi che ha permesso non solo una maggiore indagine del caso ma anche che i corpicini delle due sorelline riuscissero sopportare un intervento così delicato e invasivo. Sono state in tutto 7 le aree mediche che hanno interessato gli studi clinici condotti dai medici e specialisti che si sono interessati al caso: Chirurgia generale, Neonatologia, Chirurgia plastica, Cardiochirurgia, Anestesiologia e rianimazione, Chirurgia epato-bilio-pancreatica, Diagnostica per immagini.
Questo delle sorelline algerine è il secondo caso al Bambin Gesù in cui due gemelli siamesi vengono separati: il primo è stato negli anni ’80, oltre 30 anni fa, quando due maschietti si erano sottoposti al delicato intervento e adesso l’ospedale ha annunciato che un’altra coppia di gemelle siamesi, già ricoverate nel reparto di Neonatologia, verrà separata nelle prossime settimane. Provengono dal Burundi e sono unite per la zona sacrale (pigopaghe). Tutto questo ci permette dire che in Italia abbiamo i mezzi per fare bene, non mancano le figure di esperti validi e preparati e che non tutti gli ospedali sono territori di malasanità e professionisti improvvisati. Complimenti al Bambin Gesù, ai membri dell’equipe ospedaliera e tanti auguri alle due gemelline!
foto: Ansa