L’Università ebraica di Gerusalemme ha presentato 110 lettere e manoscritti inediti di Albert Einstein, in occasione del centoquarantesimo anniversario della nascita del padre della relatività.
Come ricorda il quotidiano israeliano Haaretz, Einstein fu uno dei fondatori dell’Università, alla quale lasciò dopo la morte tutto il suo archivio personale e scientifico. La maggior parte del materiale inedito, acquistato dall’Università da un collezionista statunitense, risale al periodo compreso fra il 1944 e il 1948: fra i manoscritti vi è anche una pagina con la concisa spiegazione del principio fondamentale del reattore (e della bomba) nucleare.
Ma il documento più affascinante è una pubblicazione scientifica rimasta inedita e che si pensava finora fosse andata definitivamente perduta. Si tratta di un’appendice a un articolo presentato all’Accademia di Prussia nel 1930, in cui Einstein si sforza di integrare tutte le forze della natura in un’unica teoria onnicomprensiva – ovvero quella “Teoria del Tutto”, tuttora il Santo Graal della fisica, che unisca gravitazione e fisica quantistica: un obiettivo al quale Einstein dedicò gli ultimi decenni della propria carriera, senza mai raggiungerlo.
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