Il 25 ottobre 2022 si terrà il concerto di Ghali al Komplex 457 a Zurigo. Nell’intervista Ghali parla del suo album “Sensazioni ultra”, del suo primo tour europeo e di tanto altro
Del tuo nuovo album “Sensazione ultra”, uscito a maggio, hai detto che si è sviluppato quando hai iniziato a fare i conti con chi è Ghali veramente. Allora dicci chi è Ghali veramente e perché era importante per te capirlo adesso?
Il periodo che abbiamo passato in pandemia, ha isolato un po’ tutti, no? Ci siamo trovati un po’ tutti a dover fare i conti con noi stessi. Stare fermi in tutti i sensi non è stato facile, e mi sono chiesto perché. Ho passato un periodo in cui ho iniziato a pensare a chi sono per gli altri e a chi voglio essere veramente. All’alba dei trent’anni voglio “essere”.
Parlaci di questo album, delle 12 canzoni, di cui 5 featuring…
Axell e Astro, sono due artisti della mia etichetta, c’è una bella connessione tra noi perché prima di tutto mi piacciono come persone. Artisticamente penso che faranno grandi cose. Ho lavorato a questo album pensando più a me, ai miei amici, al mio team. forse è un po’ strano dirlo, è come se l’avessi fatto più per noi, che per la massa degli ascoltatori, e loro dovevano esserci.
Babygang è un artista davvero promettente, mi ricorda un po’ me da ragazzino, volevo fare un pezzo con lui. Con Marracash siamo amici, è il rapper più forte in Italia, è stato un onore averlo nel mio disco. Madame mi ha colpito dal primo giorno che l’ho sentita, ha talento, abbiamo fatto una hit.
In questo album usi 4 lingue: Italiano, tunisino, inglese e francese: a cosa si deve questa scelta?
A volte mi considero tunisino che vive in Italia, a volte italiano di origine tunisina. Canto in italiano, ma qualche parola in tunisino scappa sempre perché è così che mi succede nella vita. Quando uso parole in inglese seguo la mia cultura italiana che ha dentro di sé parole che si dicono in inglese, quando sono tunisino, mi vengono in mente anche parole in francese, perché nel gergo tunisino usiamo anche quelle. In ogni caso, amo mischiare suoni di parole di lingue diverse.
Tra i brani c’è anche “Fortuna”, quanta importanza ha la dea bendata nella tua carriera?
Non posso dire che è stata la fortuna ad aiutarmi a realizzare il mio sogno di essere un cantante. Posso dire che sono una persona fortunata perché posso vivere di questo, fortunato di avere un sogno a cui dedicarmi. Nella mia carriera ho dovuto sudare parecchio, poi si sono uniti i puntini che avevo messo col tempo. Non è stata fortuna, ma sono una persona fortunata.
Dopo questa di Zurigo, ci saranno altre due tappe del tuo tour europeo, Barcellona e Madrid, sei stato Inghilterra, in Germania, in Francia e in Belgio, cosa ti porterai da questo tour europeo?
È il mio primo tour europeo, vedo in Europa che gli italiani mi supportano come artista della loro terra e che portano i loro amici stranieri ai miei concerti. Mi ha colpito vedere stranieri conoscere il ritornello delle mie canzoni.
Cosa ti aspetti dal tuo pubblico zurighese?
Mi aspetto lo stesso calore che ho visto in questi giorni. che si divertano e che mi diverta anch’io con loro.
Tanti dei nostri lettori sono figli o nipoti di italiani emigrati in Svizzera, che hanno vissuto o vivono il razzismo sistemico che tu denunci spesso nei tuoi testi. Qual è il mondo che ti auguri magari un giorno per i tuoi figli?
A volte penso che il razzismo sia qualcosa che farà sempre parte dell’essere umano. Penso così ogni volta che succedono cose che mi fanno dire “ma cosa è servito, allora, lottare finora se poi si ripetono gli stessi meccanismi?”. Forse vorrei un mondo in cui le minoranze diventino le maggioranze, ma chissà come sarebbe in quel caso.
Parlando di emigrati, parlaci della barca di salvataggio che hai donato all’associazione umanitaria Mediterranea…
Ho pensato che per la mia musica molte persone mi hanno donato il lusso di vivere una vita che prima mi sarei sognato. Ora ho pensato di dare a qualcuno la possibilità di essere salvato in mare, che non è un lusso, ma dovrebbe essere la base di una società civile.
Bayna ha alle spalle anche una storia particolare: quella del ragazzo tunisino poverissimo a cui hai fatto un offerta lavorativo ma che è scomparso. Per quale motivo, secondo te, ha reagito in questo modo? Come lo immagini adesso?
Forse si è spaventato e ha preferito avere una vita come se la sognano tutte le persone che dai nostri Paesi vengono in Europa. Un lavoro più standard che quello di fare musica forse, non lo so, spero che comunque sia felice così.
Per maggiori informazioni clicca qui
Redazione La Pagina
1 commento
Grande Ghali, sia come artista sia come persona!