L’uso inappropriato del web da parte di giovanissimi, ci ha portato alla facile conclusione che la rete non è sempre il posto più sicuro, che l’abuso di certe realtà virtuali e lo sviluppo di alcuni fenomeni, che hanno interessato e coinvolto soprattutto gli adolescenti degli ultimi tempi, sono deleteri per la crescita dei nostri ragazzi.
Ormai non scandalizza più nessuno la scompostezza delle sempre più giovani ragazze in pose ammiccanti e non desta nessuno scalpore la violenza che eccede tra i ragazzi. Ma la rete ci offre anche le storie di altri tipi di adolescenti, rincuorandoci del fatto che a volte i quindicenni sanno anche piacevolmente stupirci quando, per esempio, riescono a scoprire nuovi siti archeologici, come è successo al canadese William Gadoury, che confrontando alcune mappe antiche ha portato alla luce una nuova città Maya. Oppure quando sono dei pianisti prodigi, come il caso di del russo Alexander Malofeev, e a soli 15 anni si esibiscono in concerto a Parigi come a Tokio e a Shangai e vincono prestigiosi riconoscimenti.
E che dire di Tanmay Bakshi dell’Ontario, in Canada, che di anni ne ha addirittura 13, che è un vero portento dell’informatica? Tanmay fa parte della nuova generazione di YouTuber, ma lui sfrutta la piattaforma video di Google per scambiare conoscenze, insegnare e imparare. È un programmatore affermato e il suo canale, Tanmay Teaches, ha 17mila iscritti.
E poi ci sono quelle, come Malala Yousafzau, che a 15 anni riescono da sole a costituire una minaccia concreta per i talebani tanto che l’unico modo per far tacere il loro spirito rivoluzionario è ucciderle. Malala, infatti, aveva scritto a soli 11 anni un testo, una sorta di diario, in cui raccontava il caos della sua città e i roghi delle scuole femminili da parte dei talebani. Il testo fu pubblicato in urdu sul sito della BBC e circolò molto in Pakistan tanto che i talebani ne avvertirono la grande minaccia considerandolo responsabile della diffusione del “secolarismo” nella zona.
Nel 2011, come riconoscimento per il suo coraggio e il suo impegno in favore dei diritti delle donne, Malala riceve il Pakistan’s National Youth Peace Prize. Per questo il 9 ottobre di 5 anni fa Malala fu vittima di un attentato nel quale rischia di perdere la vita, ma riesce miracolosamente a sopravvivere diventando il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere. Nel 2014 la giovanissima attivista pachistana riceve il premio Nobel per pace perché “nonostante la sua giovane età Malala Yousafzay ha già combattuto diversi anni per il diritto delle bambine all’istruzione ed ha mostrato con l’esempio che anche bambini e giovani possono contribuire a cambiare la loro situazione. Cosa che ha fatto nelle circostanze più pericolose”.
Ci sono quindicenni che trascorrono il tempo a giocare a fare le donne e gli uomini vissuti e poi ci sono i begli esempi, come Malala “portavoce importante del diritto delle bambine all’istruzione” da cui tutti gli uomini e le donne di ogni età dovrebbero apprendere.
foto: malala.org