Il passaggio agli ottavi è un dovere per il Portogallo, che giocherà contro nazionali prive di esperienza a un Europeo. Dopo un inizio catastrofico, la nazionale lusitana del c.t. Santos (che ha sostituito Bento) ha cambiato mentalità, vincendo di misura tutte le restanti sette partite e il girone. L’obiettivo del c.t. era ritrovare dapprima l’equilibro nei reparti e ha richiamato in nazionale giocatori di esperienza. Il suo 4-3-3 si basa sull’esperto terzetto in difesa con Pepe, Bruno Alves e Carvalho, ha in Moutinho la mente che detta i ritmi e lascia Cristiano Ronaldo libero di agire in avanti, mentre Pereira e la rivelazione Sanches, 18 anni, saranno la garanzia in mediana. Nelle sue sei partecipazioni il Portogallo ha ottenuto due quarti, tre semifinali e una finale persa in casa con la Grecia nel 2004. Questo Europeo sarà la rampa di lancio del futuro e chissà che il Portogallo non arrivi a migliorare il suo bilancio alzando la Coppa.
La nuova fiducia e le cresciute ambizioni lanciano l’Austria a mina vagante del torneo. Dopo un ottimo girone di qualificazione, la nazionale del c.t. svizzero Koller sfrutterà il rinato entusiasmo calcistico di una nazione, a lungo ai margini del calcio. Arrivato sotto lo scetticismo, Koller ha fatto cambiare subito l’opinione pubblica, nonostante la mancata qualificazione al Mondiale. La squadra ha progredito soprattutto nella mentalità vincente e la sua forza risiede nell’organizzazione difensiva: solo cinque le reti subite. A centrocampo Alaba del Bayern e Baumgartlinger formano una coppia affidabile e l’attacco ha ottimi punti di riferimento Arnautović, Harnik e Junuzović. Con 4-2-3-1 è riuscito a formare un forte spirito di gruppo con differenti caratteri. In Francia l’Austria vuole migliorare l’unica partecipazione a un Europeo svolto nel 2008 come organizzatrice e nel paese credono che la squadra possa arrivare lontano.
L’Islanda ha ottenuto la sua prima qualificazione alla fase finale di un Europeo. Artefice della qualificazione è l’esperto c.t. svedese Lagerbäck, che ha preso in mano la nazionale quando era 108° della classifica FIFA, portandola al 35° posto qualificandosi direttamente in un girone con Repubblica Ceca e Olanda. Lo svedese ha avuto al suo fianco Hallgrimsson, l’altro c.t. di professione dentista. Senza grandi nomi e una rosa scarna i c.t. hanno creato una mentalità vincente, impostandola su difesa e spirito di squadra, le chiavi del successo islandese. Il momento del salto di qualità è stata la vittoria interna contro l’Olanda. Nel suo 4-4-2 spicca l’organizzazione compatta della difesa, un centrocampo tutto corsa e l’apporto dei due giocatori simbolo, difficile da sostituire Sigurdsson l’attaccante più prolifico e Gunnarsson, il capitano. La forza dell’Islanda resta però il collettivo e in Francia non si limiterà solo a una comparsa.
L’Ungheria è la meno accreditata per il passaggio del turno. La nazionale del c.t. Storck ha avuto un percorso travagliato verso Euro 2016, con la qualificazione raggiunta solo dopo lo spareggio vinto contro la Norvegia. Nel modulo 4-1-4-1 i nomi più rappresentativi dell’Ungheria sono Szalai dell’Hannover e Dzsudzsák del Bursaspor entrambi attaccanti. Molta corsa e la lotta saranno le armi di questa nazionale dal passato glorioso.
G.S.
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