Raccontaci di te..
Mi chiamo Giuseppe Sorrenti, sono calabrese di San Pietro a Maida in provincia di Catanzaro. In Italia ho frequentato le scuole, fino a diciotto anni, ho ottenuto il diploma di perito industriale elettrotecnico ed elettronico. Dopodiché con la scusa di avere metà della famiglia in Svizzera, mia sorella e mio fratello, e siccome abitavo in un paesino e avevo la voglia di evadere, sono venuto a fare un po’ di vacanze, non pensando poi di rimanerci.
Quando sei venuto qua?
Nel 2000. Sono venuto inizialmente proprio per uscire un pò dal paese non per bisogno di lavoro. Ho scelto la Svizzera perché qui c’erano i miei fratelli, se no forse non sarei mai venuto. A dire la verità ho un altro fratello a Roma, avevo pensato di andare a vivere lì poiché c’ero già stato e mi piaceva anche molto, ma poi il destino mi ha portato qui. Dopo qualche tempo mi sono ambientato, ho conosciuto varie persone, di cui sono diventato amico, e sono rimasto.
Ti sei integrato?
Mi sono integrato abbastanza bene anche se chiaramente se tu hai vissuto la tua infanzia con gli amici in Italia ti viene un po’ più difficile. Qui ti fai nuovi amici ed è diverso, perché non hai in comune di essere nato e cresciuto nello stesso luogo. È la stessa cosa per uno che nasce qui e poi se ne va in Italia a tarda età, penso che si confronterà con lo stesso problema. Poi mi sono detto che volevo creare quest’attività, visto che sono cresciuto in una famiglia di commercianti. Mio padre e mia madre gestivano un piccolo bar e, di fronte, una trattoria. Mia madre badava alla trattoria e mio padre al bar e tutte due sono abbastanza conosciuti. Mio padre era noto per il suo gelato a limone, ancora oggi tutti ne parlano e dicono di non averne mai gustato un altro uguale; mia madre, invece, era molto famosa per il suo spezzatino, per i “calzoni” e per le altre specialità caserecce che una trattoria può favorire. Così hanno cresciuto una famiglia con quattro figli. Io sono l’ultimo dei quattro figli. Gli altri con il tempo sono andati tutti via, rimanendo a casa, quindi, come se fossi stato figlio unico, fino alla mia decisione di raggiungere i miei fratelli. Dopo la scuola, la sera o semplicemente quando avevo tempo, andavo al bar. In un bar o in una trattoria ci sono cresciuto e dai miei genitori, oltre all’esperienza lavorativa, ho appreso come interagire, come comportarmi con i clienti. Socievole e onesto con tutti, sono loro a mandare avanti la baracca. Mi sono rimaste in mente le bat-tute che faceva spesso mio padre con i clienti, il fatto di voler vederli ridere l’ho imparato da lui. Una frase tipica che diceva sempre mio padre ai clienti era: “Io sono solo un vostro umile servitore” .
Quindi tre anni fa hai aperto questo locale. Raccontaci
La cosa principale è che mi piace stare in mezzo alla gente. Mi piace vedere la gente allegra. Ho aperto questo locale per le persone di qualsiasi età. Il programma si può vedere anche sul sito internet, organizziamo serate di karaoke, serate danzanti tipo salsa, eccetera. Organizziamo questi eventi maggiormente per gli Italiani poiché ce ne sono tantissimi qui. Si sa benissimo che qui fa spesso freddo e le famiglie forse non hanno nemmeno voglia di uscire: questo è un altro motivo per cui ho aperto questo locale. Le domeniche organizziamo spesso dei tornei di calcetto, di biliardino, tornei di dart , appunto per far stare tutti gli italiani insieme. Ovviamente anche tutti gli altri sono benvenuti, anche se dato le mie origini ho voluto seguire una linea tipicamente italiana.
D’ora in poi aprirai anche a mezzogiorno. Cosa offri alla clientela da mangiare?
Siccome non siamo un ristorante, vorrei fare una specie di mensa. Stiamo in una zona industriale ed è di sicuro comodo per quelli che lavorano qui nelle vicinanze. Faccio tutti giorni un menu non alla carta, ma un menu con pasta e pizza. I prezzi molto bassi: una pizza più l’insalata a soli Fr. 12.-. Così uno può permettersi di venire tutti i giorni nel mio locale. Io non offro questa possibilità per arricchirmi ma solamente perché mi metto nei panni dei miei clienti, che sicuramente non possono permettersi di andare al ristorante tutti i giorni ed allora io cerco di andare loro incontro. Il mio pensiero è questo: meglio avere un cliente tutti giorni e guadagnare solo uno o due franchi che guadagnare di più e magari non avere ogni giorno il cliente.
Parliamo delle partite di calcio, vedo che hai qui due schermi grandi..
Certo, per tutti gli amanti dello sport abbiamo due sale dove si possono vedere contemporaneamente due partite diverse del campionato Italiano di calcio. Siccome il campionato italiano occupa due giornate, per me è molto più facile far vedere le partite più importanti, in questo modo rendo un servizio a tutti i tifosi. Ne vengono tantissimi: della Juve, del Milan, dell’Inter e del Napoli.
Le prossime feste, i prossimi eventi, quali sono?
Vorrei organizzare il cenone di Capodanno. Sicuramente ci sarà il karaoke. Ci saranno anche di DJ che faranno ballare la gente.
Quali sono le differenze che trovi tra Svizzeri e Italiani?
Chiaramente è banale dire, come fanno tutti, che gli Svizzeri sono più freddi. Forse all’inizio sono un po’ chiusi, però dico sempre che le persone bisogna conoscerle, senza pregiudizi. Se pensiamo ad una frase che sicuramente abbiamo sentito o anche detto, ovvero: “Le persone non si conoscono abbastanza”, da questo si dovrebbe capire allora che qualsiasi giudizio potrebbe essere sbagliato. Volevo concludere ringraziando di cuore voi de La Pagina, per avere dato spazio alla mia storia, quando lo vorrete saremo lieti della vostra presenza al Galatea. La nostra gioia è, semplicemente, quella di regalare a tutti momenti di allegria.
M.S.
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