Stabili da 10 anni le cifre relative ai fumatori, diverso il comportamento in materia di consumo di alcol: è uscita la sesta “Indagine sulla salute in Svizzera”
Nel 2017 l’85% della popolazione svizzera dai 15 anni in su si sentiva in buona salute. Il 27% della popolazione fuma, una percentuale minore rispetto al 1992, ma uguale a quella del 2007. Quattro persone su cinque bevono alcol, una su dieci lo fa quotidianamente. Le cifre relative alle persone obese o in sovrappeso si sono stabilizzate al 42%. Sono questi i principali risultati della sesta “Indagine sulla salute in Svizzera” realizzata dall’Ufficio federale di statistica UST per il 2017, che presenta l’evoluzione dello stato di salute e il comportamento nei confronti di quest’ultima negli ultimi 25 anni.
La popolazione svizzera si ritiene prevalentemente in buona salute. Nel 2017, l’85% della stessa ha definito il proprio stato di salute buono o molto buono. In questa autovalutazione si individua una tendenza in funzione dell’età: a sentirsi sano è oltre il 93% delle persone di età compresa tra i 15 e i 44 anni, mentre tra quelle dai 75 anni in su la quota è del 67%. Una persona su quattro è stata limitata, fortemente o meno, nelle proprie attività quotidiane per almeno sei mesi per un problema di salute. Tra la popolazione più anziana (dai 65 anni in su) l’ipertensione, l’ipercolesterolemia e il diabete costituiscono problemi di salute diffusi.
La percentuale di fumatori resta invariata
Negli ultimi dieci anni, dopo una flessione tra il 1997 e il 2007, la quota di fumatori si è mantenuta stabile a circa il 27%. La quota maggiore, del 35%, è quella degli uomini tra i 15 e i 44 anni. Tuttavia si è ridotta di molto la quantità di tabacco consumato. Nel periodo tra il 1992 e il 2017 la quota di coloro che fumavano 20 sigarette o più al giorno si è dimezzata (1992: 41%; 2017: 21%).
Diminuisce il consumo quotidiano di alcol…
Nel 2017, l’82% della popolazione beveva alcol. La percentuale di astinenti è rimasta stabile dal 1992 mentre quella dei consumatori quotidiani è calata dal 20% al 11% negli ultimi 25 anni, tuttavia non in tutti i gruppi di età. La principale quota di consumatori quotidiani si registra tra le persone di 65 anni e più, ad un livello quasi invariato dal 1992 (1992: 29%; 2017: 26%).
…ma aumenta la quantità consumata in un’unica occasione
Quel che è cambiato nel corso del tempo è il modo in cui si consuma l’alcol: tendenzialmente la popolazione beve alcol meno spesso, ma, quando si presenta l’occasione, complessivamente in quantità maggiore. In particolare tra i giovani e gli adulti fino a 34 anni è ampiamente diffuso il consumo eccessivo episodico di alcol, il cosiddetto “binge drinking”. La quota di persone che almeno una volta al mese beve nel giro di poche ore cinque (per gli uomini) o quattro (per le donne) bicchieri di una bevanda alcolica è aumentata dal 19% nel 2007 al 24% nel 2017. Nello specifico, in questo periodo la quota relativa alle giovani donne dai 15 ai 24 anni è raddoppiata (dal 12% nel 2007 al 24% nel 2017).
Stile di vita salutare: attività fisica
Lo stile di vita caratterizzato da un comportamento sano è in gran voga. Tra il 1997 e il 2017 la quota di uomini che non hanno mai fumato in vita loro è salita dal 38% al 45%. Dal 2002 è aumentata anche la quota di persone che praticano attività fisica (dal 62% al 76%) ed è diminuita quella degli inattivi (dal 18% all’8%). L’aumento più marcato nella pratica di attività fisica riguarda le donne, cosicché le differenze tra i sessi relative all’attività fisica stanno scomparendo. Nondimeno si manifestano differenze anche dal punto di vista sociale: le persone con una formazione di grado terziario assumono più spesso un comportamento sano rispetto a quelle senza formazione post-obbligatoria.
Alimentazione equilibrata
I due terzi della popolazione stanno attenti alla propria alimentazione e il 21% rispetta le raccomandazioni di alimentazione nel consumo di frutta e verdura – più le donne che gli uomini (il 28% contro il 15%). Circa i due terzi della popolazione consumano carne al massimo quattro giorni la settimana, il che rappresenta un aumento di 8 punti percentuali rispetto al 1992.
La frequenza del consumo di carne è in calo soprattutto tra le donne tra i 25 e i 64 anni: negli ultimi 25 anni la quota di quelle che ne mangiano quotidianamente si è dimezzata dal 20% al 10%. Nel contempo è triplicata la quota di quelle che non mangiano carne.
Stabilizzazione del sovrappeso
Nel 2017, dopo alcune fasi di crescita, con il 42% la quota di persone in sovrappeso, quindi con un IMC da 25 a <30, od obese, con un IMC di 30 o più, è rimasta allo stesso livello del 2012. La quota delle persone obese è raddoppiata dal 5% all’11% rispetto al 1992.
La proporzione di obesi tra gli uomini e le donne è quasi uguale (rispettivamente 12% e 10%); ad essere in sovrappeso, invece, sono maggiormente gli uomini delle donne (il 39% contro il 23%). Per l’obesità si registrano differenze nette a livello sociale. Le persone che hanno concluso solo la scuola dell’obbligo presentano un tasso di obesità più elevato di chi ha una formazione superiore (il 21% contro il 8%).