Gentiloni: “Comprensibile la crisi di fiducia, bisogna rassicurare gli Italiani”. Meno tasse sul lavoro tra gli obiettivi del Governo
In una lunga intervista concessa sul primo canale della Rai, Paolo Gentiloni ha parlato di diverse faccende che riguardano l’attuale governo, fra tutte la questione Consip che vede al centro dell’inchiesta il ministro dello Sport, Luca Lotti, per il quale “la mia fiducia in lui resta immutata, non arrendiamoci all’idea che un avviso di garanzia rompa la presunzione di non colpevolezza” specifica il premier. “Mi sta a cuore – continua – che si faccia chiarezza da parte della magistratura. Il meccanismo Consip è servito al Paese in termini di riduzione di spese, serve a concentrare gli appalti per evitare che ogni singola amministrazione si faccia i suoi. Se in questa roba si inserisce la corruzione, come sembra dall’inchiesta, è molto grave e mi auguro che la magistratura lo chiarisca nel modo migliore possibile e più rapido possibile”.
Intervistato da Pippo Baudo durante Domenica In, il presidente del Consiglio ha soprattutto parlato della fine del Governo Gentiloni che non avverrà prima della scadenza della legislatura. È comprensibile, spiega Gentiloni, una diffusa crisi della fiducia nei riguardi del governo, una sfiducia tra l’altro attestata da recenti sondaggi, ma l’Italia “oggi ha bisogno soprattutto di essere rassicurata”.
Se dovesse scegliere un aggettivo per il suo esecutivo? Sicuramente un governo ‘rassicurante’ perché, spiega Gentiloni, i governi “fanno quello che dice la Costituzione, senza aggettivi ma in questo momento mi piacerebbe l’aggettivo rassicurante perché gli italiani hanno bisogno di essere rassicurati”.
Per la fine del Governo Gentiloni è chiaro, bisogna attendere la fine della legislatura: “abbiamo molte cose da fare. Dobbiamo completare le riforme del governo Renzi e farne anche di altre nuove e importanti. Certo, i governi possono anche finire prima se viene loro meno la maggioranza in Parlamento. Ma io dico sempre ai ministri che dobbiamo lavorare non pensando alla durata ma alle nostre responsabilità e all’interesse del paese”.
Se c’è un obiettivo sul quale punta il Governo riguarda l’abbassamento delle tasse sul lavoro: “Il nostro obiettivo nel prossimo documento di programmazione economica sarà di avviare un percorso di ulteriore abbassamento sul lavoro, in modo da rendere l’investimento sul lavoro più vantaggioso”. Inoltre “le cose fatte in questi anni ci hanno rimesso in carreggiata, le cose possono migliorare anche nelle buste paga. Ci vuole l’ottimismo delle potenzialità dell’Italia, con realismo dobbiamo restituire più fiducia e sicurezza ai cittadini. I governi non fanno miracoli. I miracoli li fanno i cittadini con i loro sacrifici”.
“Io vorrei, anche togliere l’idea di provvisorietà del governo, che l’esecutivo si dia un’agenda di riforme che mi auguro si portino a termine. Anche all’Europa va dato un messaggio: non è che le riforme si sono fermate, c’è stata una sconfitta, un cambio a palazzo Chigi io lavoro in continuità con quello che ha fatto Renzi e nei prossimi mesi andremo avanti con le riforme finché avremo la fiducia”.
L’importanza dell’Europa è ribadita dal premier poiché “ci ha dato il più lungo periodo di pace che si ricordi. E la libertà e la democrazia. In Europa c’erano i fascismi. Grecia, Portogallo, Spagna erano delle dittature, come nell’Est europeo, e l’Ue è stata il meccanismo attraverso cui hanno riscoperto la democrazia”.
Per Gentiloni non c’è futuro senza Europa perché “non andiamo lontani, diventiamo delle piccole patrie in lotta tra loro”, ha poi affermato il presidente del Consiglio. “Mi auguro che a marzo, nella Sala degli Orazi e Curiazi di Roma, si firmerà una bella dichiarazione”, ha aggiunto parlando delle celebrazioni dei 60 anni dalla firma dei Trattati Ue. “Secondo me siamo ancora in tempo per riprendere l’idea originale di Unione europea”, ha proseguito Gentiloni.
Non è mancato un accenno ad un tema di forte attualità, quello del biotestamento per il quale necessita una legge. “C’è in agenda del Parlamento un provvedimento sul testamento biologico”, ma non ha nulla a che fare con l’eutanasia, il governo “si tiene in disparte, perché è una discussione parlamentare, ma è una discussione doverosa”. “Il ddl ha a che fare con la possibilità che un pezzo di decisione tu lo possa prendere quando sei consapevole e non la debbano prendere altri al posto tuo quando tu non sei più in grado di decidere”, afferma Gentiloni.
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