La località marchigiana è seguita da Castroreale, in provincia di Messina, e dal borgo emiliano Bobbio
Lo scettro di Borgo dei Borghi per il 2018 è andato a Gradara, località della riviera marchigiano romagnola in provincia di Pesaro Urbino, poco distante dal mare e con un paesaggio collinare a fare da sfondo. Gli amanti della letteratura probabilmente la conoscono grazie a Dante Alighieri che la rese immortale raccontando, nel V canto dell’Inferno della Divina Commedia, il tragico amore di Paolo e Francesca che secondo la versione del sommo poeta furono uccisi proprio nel castello di Gradara. Il borgo più bello d’Italia conta più o meno cinque mila abitanti e sorge su una collina a 142 metri sul livello del mare, a pochi chilometri dalla costa.
È conosciuto soprattutto per la sua storica Rocca malatestiana, che assieme al suo borgo fortificato ed alla sua cinta muraria rappresentano un caratteristico esempio di architettura medievale, recuperata grazie ad un intervento di restauro interpretativo effettuato all’inizio del XX secolo. Con più di 220 mila biglietti staccati durante il 2017, la Rocca di Gradara è il monumento-museo statale più visitato delle Marche. Il castello e il suo borgo fortificato rappresentano una delle strutture medioevali meglio conservate d’Italia. Il torrione di 30 metri di altezza venne costruito intorno al 1150 dalla famiglia dei De Griffo.
Furono in seguito i Malatesta, signori di Rimini che governavano un ampio territorio compreso tra la Romagna e le Marche, a realizzare la fortezza e le cinte di mura tra il XIII e il XIV secolo. Il dominio dei Malatesta finì nel 1463 quando Sigismondo Pandolfo Malatesta, scomunicato dal Papa, fu sconfitto dal Duca di Urbino Federico da Montefeltro, che espugnò la Rocca al comando delle milizie papali.
Dopo il vicariato affidato agli Sforza di Pesaro, Gradara passò di volta in volta in mano a diverse casate della storia rinascimentale italiana: i Borgia, i Della Rovere e i Medici, prima di passare sotto il controllo della Chiesa. Nel 1920, quando la famiglia Zanvettori acquistò la Rocca di Gradara, il castello e la cinta muraria erano ridotti allo stato di rudere e fu lo stesso Zanvettori a finanziare il restauro del castello e della cinta muraria del borgo, affidando i lavori a Giuseppe Sacconi, che riportò tutto all’originario splendore.
Nella città si trova anche il Cimitero di Guerra del Commonwealth, una delle testimonianze del secondo conflitto Mondiale. Vi sono sepolti i corpi di 1191 soldati delle truppe alleate che nell’autunno del 1944 persero la vita durante la guerra. Il riconoscimento come Borgo dei Borghi 2018 è stato assegnato durante la puntata speciale di Kilimangiaro su Rai Tre, il programma condotto da Camilla Raznovich, grazie al voto dei telespettatori e ad una giuria di ben venti esperti; giudici speciali per quest’ultima edizione sono stati Cristina Bowerman, Philippe Daverio e Mario Tozzi. Al secondo posto della classifica troviamo Castroreale, comune in provincia di Messina, in Sicilia, mentre la medaglia di bronzo va a Bobbio, in provincia di Piacenza. Al quarto posto svetta Furore, in provincia di Salerno, e al quinto Monte Isola, in Lombardia, sull’isola del Lago di Iseo.
Nella lista compaiono anche Bagnoli del Trigno, borgo in provincia di Isernia, nel cuore del Molise. Settima posizione per Stintino, in provincia di Sassari, mentre l’ottavo posto va a San Giorgio di Valpolicella, Verona. Nono posto per Pescocostanzo, in Abruzzo, e decimo per Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone, nel Friuli Venezia Giulia. Dall’undicesimo al ventesimo posto troviamo Altomonte (Calabria), Noli (Liguria), Chiusino (Toscana), Tursi (Basilicata), Bevagna (Umbria), Arnad (Valle d’Aosta), Barolo (Piemonte), Rodi Garganico (Puglia), Vigo di Fassa (Trentino Alto Adige) e Sermoneta (Lazio).
foto: Ansa