Duro colpo per Pd. Salvini: “Lega primo partito”. Crolla l’affluenza alle urne
Le amministrative 2017 hanno segnato un duro colpo per il Pd che perde alcune delle roccaforti più significative: Genova e Pistoia in prima linea. Per non parlare della perdita di sei Comuni in Emilia Romagna. Le amministrative 2017 decretano invece l’avanzata del centrodestra confermando che quando la destra è unita genera risultati positivi.
Così nella gran parte dei 22 capoluoghi di Provincia interessate ai ballottaggi della scorsa domenica 25 giugno, è l’asse FI-Lega Nord-Fdi ad avere la meglio.
Governo senza legittimazione popolare
“Il merito della vittoria a Genova va condiviso con Toti e quelli che vogliono costruire, non mi piace chi passa tempo a spettegolare” è il commento a caldo di Matteo Salvini, leader della Lega, “primo partito” quando vince, “a partire da Genova”.
“Dopo un dato politico come questo, in un Paese normale ci sarebbe il voto. – continua il segretario del Carroccio – Dopo un licenziamento il governo è senza alcun tipo di legittimazione popolare, Gentiloni dovrebbe passare l’ultima notte a palazzo Chigi. Gli italiani hanno voglia di cambiare. Un governo del genere non ha più senso”, conclude Salvini. E pensando ad un possibile governo auspica probabili alleanze con Fi: “vedremo se con Berlusconi si potrà fare un percorso comune insieme, se c’è lo spazio bene, se no amici come prima. E mi sembra che il governo Renzi stia cominciando ad annaspare, numeri alla mano”.
Più sindaci vittoriosi del Pd
Per il segretario del Pd, l’ex premier Matteo Renzi, invece, non si tratta di una sconfitta totale, perché “come accade quasi sempre per le amministrative”, i risultati sono “a macchia di leopardo”. “Nel numero totale di sindaci vittoriosi siamo avanti noi del PD, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché. Ci fanno male alcune sconfitte, a cominciare da Genova e L’Aquila ma siamo felici delle affermazioni a Padova, a Taranto, a Lecce”. Il Segretario del Pd dopo aver ammesso che la sconfitta di Genova e L’Aquila pesa fortemente, così come deludenti sono stati i risultati in Emilia Romagna, afferma che i dati veri delle amministrative 2017 sono caratterizzati da “luci e ombre” in generale in tutte le altre zone interessate ai ballottaggi.
“Ovviamente i commenti per una settimana saranno i soliti, consueti, apocalittici. Qualcuno dirà che ci voleva la coalizione, ignorando che c’era la coalizione sia dove si è vinto, sia dove si è perso. Qualcuno dirà che questo risultato è un campanello d’allarme, non si capisce per cosa e perché visto che in un comune perdi, in quello accanto vinci. Gente che non ha mai preso un voto commenterà con enfasi dimenticando che i candidati contano più del dibattito nazionale nello scegliere un sindaco. Poi il chiacchiericcio si sposterà altrove. Come sempre, più di sempre. Perché le elezioni amministrative sono un’altra cosa rispetto alle elezioni politiche”.
Ms5: “inesorabile crescita”
Conquista 8 su 10 ballottaggi il MoVimento che fa segnare un risultato migliore rispetto al primo turno, tanto che parla di “inesorabile crescita” Luigi Di Maio: “Il MoVimento 5 Stelle continua con la sua inesorabile crescita. Vittoria in 8 comuni su 10 ballottaggi. Da soli vinciamo quasi ovunque. Quando i partiti non schierano ammucchiate di finte liste civiche, il voto è libero” scrive sul suo profilo Facebook il vicepresidente del Senato.
“Dopo 70 anni Carrara cambia colore – continua -, diventa 5 stelle mandando a casa il Pd. Complimenti al nostro nuovo sindaco Francesco De Pasquale che compie la stessa impresa di tre anni fa riuscita a Livorno. Con 8 ballottaggi vinti su 10 siamo a 45 sindaci 5 Stelle: una crescita del 20%”. Non mancano i commenti sul partito di Renzi che “a Trapani non vince neanche quando corre da solo: non si è raggiunto il quorum. Renzi in queste amministrative non ci ha messo la faccia, ma è riuscito a perderla comunque. Noi da domani a lavoro più di prima su abolizione vitalizi, reddito di cittadinanza e blocco dei miliardi di euro degli italiani alle banche”, conclude Di Maio.
Affluenza ancora in calo
Il dato che dovrebbe far riflette tutti è quello dell’affluenza alle urne: ai ballottaggi si sono recati a votare solo il 46,03% secondo i dati rilevati alle 23 dal ministero dell’Interno nei comuni al voto per il ballottaggio. Un calo di 12 punti percentuali rispetto al primo turno, quando alla stessa ora il dato era stato del 58%. Il dato riguarda 103 comuni e comprende le Regioni a statuto ordinario e la Sardegna. Sono esclusi i comuni di Sicilia e Friuli Venezia Giulia, dove le rilevazioni sono effettuate direttamente dalle regioni.
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