All’indomani delle ultime elezioni amministrative, con il dimezzamento dei voti rispetto alle politiche di quasi quattro mesi fa, più di un politologo è intervenuto per dire che per Grillo è ormai iniziata la fase discendente. E’ così? Il fenomeno Grillo, il fenomeno M5S ha ballato una sola elezione? Lui, il leader che non si è presentato alle elezioni, dice di no, sostiene che alle prossime elezioni politiche, previste fra un anno, il M5S prenderà la maggioranza assoluta.
In effetti, complice la crisi economica e la bassa reputazione dei partiti e dei politici presso l’opinione pubblica, a Grillo, al primo colpo, è riuscito di prendere il 25% dei voti, un quarto dell’elettorato che si è recato alle urne, 8 milioni e mezzo di voti. Se si pensa che il Pci, dalla sua fondazione fino agli anni Settanta, passò dal 19% circa al 27%, in ben cinquant’anni, ebbene, per Grillo passare da un anno all’altro da zero a 25% sa del miracoloso. Dagli inizi degli anni Settanta al 1976 il Pci passò poi dal 27 al 33% circa ma poi ridiscese lentamente, fino alla sua scomparsa, attorno al 19-20%. Il Pds fino al Pd in più di vent’anni, è oscillato dal 20 al 27%. La stessa cosa si può dire di tutti gli altri partiti. Il Psi dal 21% nel 1919 scese al 9,6% nel 1976, cioè 11 punti in 56 anni. Da quell’anno fino alla fine degli anni Ottanta, cioè in quindici anni risalì lentamente la china fino a raggiungere il suo massimo nel 1987 con il 14,3%. La Dc ottenne oltre il 40% dopo la guerra e da allora, per circa quarant’anni, perse qualcosa ad ogni tornata, mantenendo comunque il primato, fino a quando, dopo tangentopoli, si frantumò e scomparve. Vogliamo dire che nessun leader – e nella Dc, nel Pci e nel Psi di grandi leader ce ne sono stati – è mai riuscito ad ottenere 25 punti in pochi mesi dal nulla.
A dire la verità, ci riuscì Berlusconi nel 1994. Fondò Forza Italia e pochi mesi dopo ottenne, con la Lega Nord e con Fini (Msi) la maggioranza assoluta. Berlusconi raggruppò democristiani e socialisti e da zero ottenne oltre il 30% con la sua sola formazione. Grillo, con il suo movimento, ha preso il 25%. A differenza di Berlusconi, che divenne il punto di riferimento di democristiani e socialisti che non vollero andare con il Pds e che sono rimasti ancora con lui, sebbene in numero minore rispetto ad anni fa, Grillo ha raggruppato solo gli scontenti di tutti i partiti. Berlusconi, nella sua fase discendente, ha comunque mantenuto una percentuale di tutto rispetto (il 22%, cioè 7 milioni e mezzo di elettori) per il Pdl e il 29% per tutta la coalizione (cioè poco meno di dieci milioni).
Di nuovo la domanda: riuscirà Grillo ad incrementare il risultato di quasi 4 mesi fa o continuerà a perdere? Anche noi pensiamo che per Grillo sia iniziata la fase discendente. Tanti sono i segnali: continua solo a criticare e a insultare gli avversari, non ha voluto far parte di un governo di cambiamento (proposta Bersani), ma soprattutto perché i parlamentari del M5S si sono messi a litigare sulla partecipazione ai talk-show, sul trattenimento della diaria, senza uno straccio di proposta e di idea. Berlusconi ha mantenuto buona parte della sua forza perché aveva delle proposte di cambiamento, al di là se sia riuscito o meno a realizzare il suo programma. Grillo, invece, no. L’unica proposta che ha fatto è di lanciare un referendum sull’Europa aggiungendo che lui è per l’Europa. Insomma, più che lanciare un progetto e chiedere di votarlo, Grillo ha lanciato una proposta inutile. Con l’inutilità, con le offese, con le battute (per quanto alcune davvero azzeccate) non si va molto lontano. Il fatto che si sia trovato con parlamentari inadeguati, mandati alla Camera o al Senato attraverso votazioni virtuali con 50-60 preferenze, quindi inesperti e incapaci, magari a causa del successo troppo improvviso, non cambia molto le cose. Il dato politico è che gli elettori gli hanno dato il 25% e Grillo non ha saputo utilizzarlo.
Magari, come è successo ad altri partiti e ad altri grandi leader, dal 25 scenderà ogni volta di poco, ma è iniziata la fase discendente. Le stelle ormai sono cadenti.