La Juventus batte la Lazio in rimonta, lotta al quarto posto appassionante con cinque squadre, crisi Inter, in zona retrocessione si rilanciano Spal e Frosinone, sprofonda il
Bologna che esonera Pippo Inzaghi
La Juventus scava il solco e spegne le speranze del Napoli nella lotta scudetto. Non basta neanche una fortissima Lazio per 75 minuti a infliggere la prima sconfitta stagionale alla peggiore Juventus della stagione. La colpa della Lazio è di non aver chiuso la gara, che avrebbe tagliato le gambe alla squadra di Allegri. Se la Juventus resta in partita e reagisce, la partita la vince. I cambi di Allegri (Bernardeschi e Cancelo) hanno dato la scossa e sono stati decisivi nell’ultimo quarto d’ora. Cancelo firma il pari e procura il rigore trasformato da Cristiano Ronaldo. È impressionante e frustrante per gli avversari come la Juventus riesca a vincere in qualsiasi situazione si trovi. Ma una prestazione simile non basterà contro l’Atletico Madrid. Allegri dovrà migliorare soprattutto il gioco. La Lazio deve fare mea culpa per non avere premiato una prestazione di alto livello. Di positivo c’è che le concorrenti alla Champions vanno piano. Finisce senza reti la sfida Milan-Napoli. Le due difese e i portieri (bravi a neutralizzare i pochi tiri) hanno tenuto a bada gli attaccanti, che non hanno inciso e alla fine è risultata una gara con poche emozioni e senza spettacolo, deludendo le aspettative. Uniche emozioni le espulsioni di Fabian Ruiz e dell’ex Ancelotti verso la fine. Il Milan positivo solo sotto l’aspetto del collettivo, molto solido in fase difensiva, ma negativo nella manovra d’attacco molto macchinosa e confusa nei contropiedi. Il modulo ultra-offensivo del Napoli ha fatto cilecca. I quattro attaccanti insieme non hanno soddisfatto, mai pericolosi. Il pari penalizza il Napoli che vede la Juventus in fuga a +11, mentre il Milan difende il quarto posto grazie allo spettacolare pareggio tra Atalanta e Roma. La squadra di Di Francesco spreca tre gol di vantaggio, cala vistosamente nella ripresa e permette all’Atalanta la rimonta fino al 3-3. I bergamaschi si sono concessi anche il lusso di sbagliare un rigore e nel finale sono stati addirittura vicini alla vittoria. Bellissima la gara, a due volti. La Roma cinica sfrutta gli spazi lasciati dall’Atalanta sbilanciata in avanti. Poi ricasca nelle sue amnesie difensive e nei soliti errori e cala vistosamente, permettendo all’Atalanta di ri
montare. I meriti sono soprattutto della squadra di Gasperini che ha giocato una ripresa spettacolare e aggressiva, concretizzando al meglio la mole di gioco e annullando la Roma, spaesata e incapace di reagire. L’Atalanta darà filo da torcere per il quarto posto. Non è pervenuta l’Inter, che tra giocatori svogliati (Perisic), mosse di mercato e il rinnovo di Icardi è una squadra in confusione tattica e nervosa, cade in una crisi dopo la meritata sconfitta esterna contro il Torino, che non ha fatto molto di più, ma ha giocato con più personalità e grinta. Il gol di Izzo nel primo tempo, il Torino lo ha difeso con una prestazione ordinata ingabbiando l’Inter. Nella squadra nerazzurrail clima non è sereno e Spalletti è impotente nel ricompattare la squadra, a livello tattico e mentale, che era partita con ben altre ambizioni.
Quagliarella sia lodato. L’attaccante della Sampdoria segna per l’undicesima giornata di fila e trascina la sua Sampdoria a una netta vittoria contro l’Udinese e la aiuta a restare nell’orbita Champions League, con merito. Gara senza storia, vinta dai liguri grazie a un gioco efficace e alla determinazione nella gestione del risultato. L’Udinese mai in partita è sempre più coinvolta nella lotta salvezza. Il Sassuolo torna a vincere in casa dopo un lungo periodo. Il 3-0 inflitto al Cagliari riaccende le speranze di Europa League. La cessione di Boateng al Barcellona non ha inciso sulla squadra e il 4-3-3 rimodellato da Da Zerbi ha mantenuto la solidità e il gioco brillante già dimostrati a San Siro contro l’Inter. Diventa preoccupante la classifica del Cagliari che non vince da dieci giornate e pecca soprattutto sotto l’aspetto della personalità. Non molla l’Europa League la Fiorentina grazie alla vittoria rocambolesca sul campo del Chievo. Un 3-4 che ha regalato tutti i requisiti in una gara di calcio: gol, emozioni, tanti errori, rigori, espulsione, proteste e nervosismo. Tanto carattere della Fiorentina, in dieci, brava a trovare la forza di vincere, grazie anche alla doppietta di Chiesa. Duro colpo alle ormai poche speranze di salvezza del Chievo, che avrebbe meritato un punto per la generosità di non mollare mai, ma che si concede però troppi cali ed errori. Sospiro di sollievo per la Spal che con carattere rimonta il Parma che con il 2-0 si era illuso di vincere facile. Negli ultimi 20 minuti il Parma getta alla ortiche tre punti che avrebbero permesso di agganciare l’Europa League, mentre la Spal con merito conquista tre punti fondamentali in chiave salvezza. Nello scontro salvezza si rilancia il Frosinone che dilaga a Bologna, in dieci per 75’. I laziali umiliano il Bologna, scomparso dopo l’espulsione di Mattiello e ora con un piede in B. Davanti a un futuro incerto e una situazione imbarazzante, la società esonera Pippo Inzaghi e spera nel miracolo salvezza con Sinisa Mihajlovic. Complimenti al Frosinone che non si è fatto sfuggire l’occasione e vince con una prestazione molto concreta e cinica, premiata da quattro gol e si rilancia. Il Genoa del dopo Piatek fa il colpo ad Empoli nella sfida salvezza di lunedì e si allontana dalla zona calda. All’Empoli non basta una prestazione positiva. L’imprecisione nel concretizzare le occasioni da gol favoriscono il Genoa che al contrario è molto efficace e cinico.
G.S.
foto: Ansa