
I giorni che precedono la festività di Halloween da qualche anno sono un fermento di eventi che strizzano l’occhio al mondo dell’horror, per lo più in chiave scherzosa e con i toni del gioco per conquistare i più piccoli. Un’altra festa commerciale che riempie scaffali e vetrine dei centri commerciali di “dolcetti” spaventosi e costumi a tema. L’opinione pubblica è fortemente divisa su questo argomento, c’è chi demonizza questa usanza americana che prepotentemente si fa largo tra le nostre tradizioni, e chi invece accoglie di buon grado la festa delle zucche malefiche, delle streghe sanguinarie e degli scheletri animati considerandola un’ulteriore occasione di gioco, di divertimento, di socializzazione e perché no, di guadagno o business. In altre parole, non c’ è evento, tradizione o festività più divisiva di Halloween, che se da un lato diverte e ha perfino lo scopo sociologico di mettere in scena la paura per esorcizzarla, dall’altro lato, la società conservatrice tende moralizzarla e rimuoverla perché la trova una mera invasione americana, una trazione che ha fini prettamente commerciali.
Mettetela come volete, ma in questi giorni l’argomento sulla legittimità di Halloween è sempre predominante e non sempre con risultati fini a se stessi, perché la questione, rapportato alla situazione mondiale, ci mette difronte ad una riflessione importante: come mai gli esseri umani preferiscono affrontare o spendere i loro sforzi ad affrontare i mostri simbolici e fittizi quali mostri,streghe, demoni… invece che i mostri reali e di gran lunga più minacciosi per l’umanità intera quali ingiustizia, povertà, disumanità e soprattutto guerre?
L’argomento “mostri simbolici vs mostri reali” potrebbe interessare le scuole e le personalità più illustri di filosofia, ma facendo uso di un nuovo “mostro dell’era digitale”, la nota Ai, a cui abbiamo provato a formulare la domanda, possiamo prendere per buona la risposta semplice ma efficace che ci suggerisce quando afferma che “gli esseri umani preferiscono affrontare mostri simbolici, perché quelli reali — guerre, ingiustizie, disumanità — sono troppo spaventosi da guardare in faccia”.
Sarà un caso, o forse no, che proprio in prossimità di Halloween Putin ha presentato all’umanità in suo nuovo mostro, il Burevestnik, che in russo significa uccello della tempesta, un missile da crociera a propulsione nucleare con gittata teoricamente illimitata, un’arma progettata per superare ogni difesa, un messaggio minaccioso e terribile al mondo di potenza e di forza militare.
Bisogna dare atto alla tanto discussa AI, meglio prendersela con i mostri simbolici e fare la guerra a loro che quelli reali, anche se con nomi fantasiosi, fanno davvero molta più paura!
Redazione La Pagina

