Secondo i risultati di un rapporto effettuato dal Consiglio federale i costi d’esercizio di un posto di custodia in un asilo nido svizzero sono simili a quelli rilevati negli altri Paesi oggetto del confronto, ciononostante in Svizzera, per la custodia extrafamiliare, i genitori devono far fronte a spese molto più elevate
Nei Cantoni di Zurigo e Vaud, i costi totali per un posto di custodia in un asilo nido – adeguati in funzione del potere d’acquisto – si situano al livello di quelli rilevati nelle regioni analizzate in Austria, Francia e Germania. È quanto emerge da uno studio su cui si basa il rapporto del Consiglio federale. Se confrontate con quelle dei due Cantoni svizzeri analizzati, le strutture estere meno onerose si trovano nelle regioni rurali e nella Germania orientale, mentre le più costose sono quelle situate nelle zone urbane. In tutti i casi, la maggior parte dei costi totali di un posto di custodia è imputabile alle spese del personale. Il fatto che nelle regioni esaminate in Svizzera i costi totali siano leggermente superiori alla media è dovuto ai salari più elevati e agli orari di apertura più lunghi delle strutture.
Rispetto alla Svizzera, negli altri Paesi oggetto del confronto l’ente pubblico partecipa in misura molto più importante ai costi degli asili nido. Nel nostro Paese, non solo la percentuale dei costi a carico dei genitori è molto più elevata, ma vi sono anche molti meno posti sussidiati. Nella maggior parte dei casi la tariffa massima fatturata ai genitori corrisponde praticamente ai costi totali effettivi, mentre nei Paesi limitrofi essa è nettamente inferiore, il che significa che anche le famiglie con un reddito elevato beneficiano dei sussidi.
Conclusioni e raccomandazioni del Consiglio federale
Il rapporto di ricerca ha constatato che in Svizzera non vi sono vere e proprie possibilità di risparmio. Le uniche soluzioni ipotizzabili, secondo il Consiglio federale, sono la limitazione degli orari d’apertura e la diminuzione dei salari. Poiché, tuttavia, i salari del personale di custodia sono già inferiori alla media, se paragonati a quelli versati in altri settori professionali, una loro riduzione si ripercuoterebbe sulla qualità delle prestazioni e aggraverebbe ulteriormente la carenza di personale qualificato. D’altro canto, considerato che in Svizzera l’orario di lavoro è più lungo che altrove, accorciare gli orari d’apertura delle strutture andrebbe a scapito dell’offerta.
Il Consiglio federale è pertanto giunto alla conclusione che misure in tal senso sarebbero controproducenti e in contrasto con uno dei suoi obiettivi, vale a dire migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro. Per questo motivo ritiene che la priorità rimanga quella di promuovere la creazione di condizioni quadro che facilitino ai genitori l’esercizio di un’attività lucrativa. In particolare bisogna impedire che un aumento del reddito familiare venga azzerato dall’incremento delle spese di custodia. Il 20 maggio 2015 il Consiglio federale ha dunque deciso di avviare le misure necessarie e ha incaricato il Dipartimento federale dell’interno di elaborare entro settembre 2015 una base legale di durata limitata da porre in consultazione. I Cantoni, i Comuni ed eventualmente i datori di lavoro che aumenteranno il loro impegno finanziario per la custodia di bambini complementare alla famiglia potranno beneficiare a tempo determinato del sostegno della Confederazione. L’obiettivo è di ridurre l’onere finanziario a carico dei genitori. La Confederazione intende inoltre partecipare al finanziamento di progetti mirati ad adeguare maggiormente l’offerta di posti di custodia ai bisogni dei genitori, soprattutto per i bambini in età scolastica.
Il rapporto del Consiglio federale «Costi totali e finanziamento dei posti di custodia negli asili nido: confronto internazionale», elaborato in risposta al postulato della consigliera nazionale Bulliard-Marbach «Moderare le tariffe degli asili nido e rendere più dinamico il settore», si basa su un rapporto di ricerca commissionato dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali fondato su singoli studi concernenti i Cantoni di Zurigo e Vaud, la Città di Salisburgo e il Tirolo, le Città di Francoforte e Dresda nonché la Città di Lione e dintorni.
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