Gli effetti della settimana corta lavorativa, l’intelligenza delle capre e la fiducia nei robot…
Alle capre piacciono le persone felici
Che le capre siano molto più intelligenti di quello che si pensava una volta è un fatto ormai approvato e diffuso, ma un esperimento del 2018 ha provato un ulteriore abilità cognitiva davvero sorprendente. Secondo questo esperimento, infatti, le capre sarebbero capaci di distinguere espressioni facciali delle persone. Durante l’esperimento le capre venivano allenate ad attraversare il recinto dove le aspettava uno snack. In una seconda fase alla fine del tragitto, invece dello snack, trovavano due immagini, una con una faccia sorridente e una con una faccia arrabbiata. È stato sorprendente per i ricercatori constatare che le capre sceglievano sempre di avvicinarsi ed annusare le immagini con le facce delle persone sorridenti. Da questo esperimento non risulta il motivo per cui le capre capiscono la comunicazione facciale di altre specie, ma i risultati sarebbero la prima prova della loro capacità di farlo.
La settimana lavorativa di 4 giorni
La ditta Perpetual Guardian, situata in Nuova Zelanda, nel 2018 ha fatto un test che ha avuto un risultato molto curioso. In tempi di pressione continua, straordinari e livelli di stress sempre più alti e frequenti, l’azienda ha deciso di provare per un determinato periodo la settimana lavorativa di 4 giorni, pagando ai dipendenti il salario ordinario. In questi due mesi della fase del test, il livello di stress dello staff si è abbassato dal 45% al 38%, ma non solo, secondo i risultati l’equilibrio lavoro-vita sarebbe aumentato dal 54% al 78%. La maggior parte di chi dirige un’azienda ora direbbe che la produttività però sarà diminuita, invece nel caso dell’esperimento della Perpetual Guardian si è mostrato perfino un piccolo incremento. Quel che sorprende forse meno è il fatto che il clima tra i dipendenti sia migliorato e dirigere lo staff è risultato più facile.
Le risposte suggerite dai robot
Questo è un esperimento tanto curioso quanto preoccupante: nel 2018 degli scienziati hanno usato la base del cosiddetto “Asch experiment”, ovvero un test di conformità sociale per il proprio esperimento. I ricercatori volevano capire se un bambino si fa fuorviare da un robot anche se è sicuro della giusta risposta ad una domanda. Circa 43 bambini dai 7 ai 9 anni dovevano trovare due linee della stessa lunghezza su uno schermo. Un esercizio facile che i bambini riuscivano fare correttamente nel 87%. Quando invece all’esperimento veniva aggiunto un robot che dava dei suggerimenti sbagliati, questa percentuale si abbassava al 75%. Anche se le risposte erano evidenti e facili per i bambini di quell’età, loro seguivano semplicemente i suggerimenti sbagliati dei robot.
Secondo i ricercatori probabilmente i bambini credono che la cosiddetta fiducia esagerata all’automatizzazione, secondo la quale alle macchine vengono attribuite più abilità di quelle che in realtà hanno.