Mentre la Svizzera discute su una probabile legalizzazione di Cannabis, sarebbero in aumento i giovani che fanno uso di una “droga legale” e acquistabile in tutte le farmacie: lo sciroppo per la tosse
Cerchiamo sul nostro caro amico google, utilissimo motore di ricerca, maggiori informazioni sulla composizione dello sciroppo per la tosse e sulla prima pagina della nostra ricerca troviamo subito un link che indica “cosa fare per essere high con lo sciroppo della tosse” facendoci stuzzicare dalla curiosità, diamo un’occhiata a questo forum. La domanda è “quale e quanto sciroppo devo prendere per essere high?” e le risposte non mancano, sinceramente ci ha scioccato vedere la quantità di risposte che iniziano con “secondo me…” oppure “io ho fatto l’esperienza che…”, ci chiediamo: quante persone esistono che hanno (ab)usato di sciroppo della tosse?
Alla domanda del primo user segue la prima risposta: “credo che dipenda dallo sciroppo, fatti fare una prescrizione per C***. Normalmente basta la dose normale, una mia amica lo ha preso recentemente e dice che è stato fantastico!”. Non è assolutamente una novità quella del consumo di sciroppo per la tosse, ma adesso prende i contorni di una problematica molto attuale, soprattutto tra i giovani, anche in Svizzera. Ancora non esistono dati ufficiali, ma sono in aumento le farmacie che notano e comunicano agli enti responsabili un comportamento anomalo di alcuni giovani che richiedono questi prodotti e registrano inoltre richieste sempre più frequenti. Al giornale 20minuti sarebbe noto il caso dove un gruppo di giovani sarebbe andato perfino da Berna a San Gallo perché nelle farmacie della prima erano già conosciuti.
Gli sciroppi della tosse contengono destrometorfano, conosciuto sotto la sigla DMX, ed è un antitussivo ad azione centrale. In grandi quantità può condurre il paziente ad uno stato di euforia, diventare perfino una sostanza quasi allucinogena. Sebbene sia strutturalmente simile alla morfina, non presenta proprietà analgesiche, ma solo blandamente sedative. Agisce sul centro della tosse con un’intensità quasi pari a quella della codeina; non è espettorante. Specialmente ad alte dosi presenta effetti psicoattivi e può comportare l’insorgenza di una sindrome serotoninergica. L’idea di usare lo sciroppo della tosse come droga, non è nuova, è nata negli anni sessanta in Texas, la bevanda “Purple drank” (traducibile con acquavite di qualità scadente viola), chiamata anche “sizzurp”, “lean”, oppure “Texas tea”, era l’ideale per le feste e inoltre economicamente conveniente. Alla fine degli anni novanta il DJ Screw di Houston ha inventato uno stile Hip-Hop adeguato alla bevanda, i cosiddetti ritmi screw. Big Moe, un rapper molto conosciuto nel mondo del Hip-Hop è noto per il consumo di “purple drank”, di cui il promotore inoltre era proprio DJ Screw, ha perfino prodotto due album sotto i titoli “City of Syrup” (“città dello sciroppo”) e “Purple World” (“mondo viola”). Lo stesso DJ Screw è morto di una dose eccessiva nel 2000, nel suo corpo è stata trovata una dose mortale di codeina.
Un’altra star dipendente è Lil Wayne, il noto musicista è stato ricoverato perfino due volte in ospedale nel 2013 per un’overdose di sciroppo della tosse mescolato con sprite. Anche lui arricchisce i contenuti dei suoi brani con la bevanda. Nel 2004, l’8,4% degli alunni della scuola superiore di Texas ha dichiarato di avere già fatto esperienze con il “purple drank”. Questa problematica del consumo di sciroppo della tosse in California ad esempio viene trattata con misure preventive: per legge dal primo gennaio 2012 ai minori di 18 anni è vietato acquistare gli sciroppi e altri farmaci che contengono destrometorfano. “Ingerire la medicina può essere pericoloso come bere troppo alcol ed oltretutto fornirsene è poco costoso, semplice e legale anche per i bambini”, ha scritto il senatore Joe Simitian, il politico che ha presentato il disegno di legge per vietare la vendita ai più giovani, subito dopo l’entrata in vigore della legge.