Solo due dei ricercatori italiani che hanno ricevuto il Merit Award a Chicago lavorano in Italia
Dei 123 studiosi premiati a Chicago, durante il congresso dell’American Society of Clinical Oncology, con il prestigioso Conquer Cancer Foundation Merit Award, ben 8 sono italiani. Sei donne e due uomini che tengono alto l’onore del BelPaese da una parte ma che, dall’altra confermano e ribadiscono le difficoltà che in Italia ostacolano il loro lavoro: dei ‘magnifici otto’, solo due infatti lavorano in Italia, mentre gli altri sei sono stati ‘costretti’ ad andare, o fermarsi, all’estero per continuare il loro lavoro.
Fra i ricercatori in patria Emanuela Palmerini, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, che riceve il Merit Award per i suoi studi sui tumori rari dell’osso per la seconda volta consecutiva. A farle meritare il secondo premio consecutivo la sua ricerca sull’osteosarcoma, un tumore raro che colpisce prevalentemente gli adolescenti, per comprendere come mai pazienti con caratteristiche simili e trattati nello stesso modo possano avere prognosi molto diverse.
L’altro ricercatore ad avere avuto la possibilità di lavorare in Italia è Daniele Rossini, dell’azienda ospedaliera di Pisa, un giovane medico italiano specializzando in oncologia, premiato per uno studio che dimostra l’efficacia di una nuova strategia terapeutica per il trattamento del cancro al colon-retto in seconda linea, con un beneficio in termini di allungamento dell’aspettativa di vita dei pazienti con l’obiettivo di preservare il più possibile la loro qualità di vita, bilanciando al meglio le terapie.
Attualmente a lavoro fuori dai confini italiani invece gli altri sei premiati a partire da Giulia Leonardi, per il primo studio che valuta la tossicità dei farmaci immunoterapici, anti-PD1 ed anti-PD-L1, in pazienti con tumore del polmone metastatico affetti anche da una patologia autoimmune.
Loredana Puca crea invece modelli di organi 3D per testare farmaci simulando dal vivo quello che accade nell’organismo umano. Vincenza Conteduca è alle prese con studi per personalizzare sempre più le cure, individuare i pazienti che non necessitano di chemioterapia e quelli per cui è possibile utilizzare i nuovi farmaci ormonali, attraverso la presenza di una mutazione, mentre le ricerche di Sara Valpione hanno l’obiettivo di verificare se somministrare nuovamente la terapia target contro BRAF in pazienti che l’avevano precedentemente interrotta (re-challenge) possa invece dare qualche beneficio. Matteo Lambertini si occupa invece di qualità di vita.
In particolare, di quella delle giovani donne che, dopo un tumore al seno, vogliono avere una gravidanza, mentre Lisa Derosa studia l’impatto della flora intestinale e degli antibiotici sull’efficacia dell’immunoterapia, per individuare i batteri maggiormente implicati. La sua ricerca analizza queste variabili in tre tipi di tumore: del rene, del polmone e della vescica.
“Se vogliamo continuare a fare grandi passi avanti nella lotta al cancro, abbiamo bisogno di giovani oncologi che si facciano continuamente domande e sviluppino ricerche innovative e provocatorie. I vincitori degli ASCO Merit Awards 2017 contribuiranno ad aumentare la nostra conoscenza del cancro ed a migliorare la qualità delle cure per le persone che vivono con una diagnosi di tumore”, ha affermato David Smith, presidente dell’ASCO Scientific Program Committee.
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