Il Consiglio degli Stati si esprime per due settimane di congedo paternità
La scorsa settimana il Consiglio degli Stati ha discusso sull’argomento del congedo paternità. L’associazione “Il congedo paternità, subito!” ha nel 2017 lanciato l’iniziativa con la quale chiede 20 giorni di congedo, da riscuotere flessibilmente nel corso del primo anno del neonato. Per l’associazione il Consiglio degli Stati, respingendo l’iniziativa la scorsa settimana, avrebbe perso l’occasione di dimostrare come potrebbe funzionare una politica moderna in Svizzera. “Almeno – si legge in un comunicato – ha approvato la controproposta”. Questo, secondo l’associazione, significa che il Consiglio degli Stati, contrariamente al Consiglio federale, ha riconosciuto il segno del tempo, ma non sarebbe comunque una dichiarazione per la conciliazione tra lavoro e famiglia. “Il Consiglio degli Stati – sottolinea il presidente di ‘Il congedo paternità, subito!’ e Consigliere nazionale Adrian Wüthrich – ha fatto solo un passo da neonato nella direzione di una vera politica per la famiglia. Ma è incomprensibile che non abbia dimostrato più coraggio dicendo Sì al modello ragionevole di 20 giorni di congedo paternità”.
“Se si chiede ai bambini direttamente, loro affermano chiaramente: vogliamo la mamma e il papà presenti nella nostra vita”, questa è solo una delle motivazioni dell’associazione che sottolinea che “i figli hanno bisogno di entrambi i genitori sin dall’inizio. Se nel primo anno dopo la nascita è esclusivamente la madre ad accudire il bambino e non viene mai sgravata da tale compito, il rischio che sia stressata, impaziente e sovraccarica aumenta. Anche il neonato lo sente. Ne deriva irrequietezza anziché senso di protezione. Il neonato si fissa necessariamente sulla madre e impara a conoscere solo una ristretta molteplicità dei rapporti. Noi vogliamo cambiare tutto ciò”.
I padri vogliono essere padri!
Secondo l’associazione “il 90% degli uomini svizzeri vogliono più tempo e flessibilità per potersi dedicare maggiormente ai propri figli. Tuttavia le condizioni quadro non vanno bene: anche e in particolare gli uomini hanno problemi a conciliare lavoro e famiglia. Al momento in Svizzera non sussiste alcuna regolamentazione legale per un congedo di paternità. La paternità viene trattata alla stessa stregua di un trasloco: nel quadro delle ‘ore e i giorni di libero usuali’ di cui al Codice delle obbligazioni, articolo 329 cpv. 3, al neo padre viene concesso di solito un giorno libero. Anche il pagamento di tale giorno libero non è garantito presso tutti i datori di lavoro”.
Cosa chiede l’iniziativa?
L’iniziativa intende introdurre un congedo di paternità pagato secondo l’esempio del congedo di maternità. Conformemente al testo dell’iniziativa la durata di tale congedo dovrebbe essere di almeno quattro settimane, il che equivale di norma a un’assenza di 20 giorni lavorativi. A differenza del congedo di maternità, si intende applicare il principio secondo cui il congedo di paternità venga percepito in maniera flessibile entro un anno dalla nascita del bambino. La flessibilità vale sia per il momento della fruizione, sia per la ripartizione: pertanto, dovrebbe essere altresì possibile percepire il congedo di paternità come singoli giorni di libero dal lavoro.
Come viene finanziato il congedo di paternità?
“Il congedo paternità, subito!” spiega come analogamente al congedo di maternità, anche il congedo di paternità deve essere finanziato dalle indennità per perdita di guadagno IPG nonché essere accessibile ai lavoratori sia dipendenti che indipendenti. Come usuale per il congedo di maternità e le assicurazioni sociali, anche in questo caso sarà applicata una quota di salario sostitutivo pari all’80%, continua l’associazione. Il finanziamento avviene in modo paritetico e solidale, ciò significa che tale congedo sarà finanziato per metà ciascuno dai lavoratori dipendenti e dai datori di lavoro e che l’intera popolazione che esercita un’attività lucrativa sarà chiamata a pagare i contributi, come succede oggi ad esempio per l’AVS.
Il Consiglio federale contrario
Nel 2018 il Consiglio federale ha raccomandato di respingere l’iniziativa che secondo lo stesso “vuole attribuire alla Confederazione il compito di istituire un’assicurazione per la paternità, chiedendo che ai padri sia accordato il diritto a un congedo di paternità di almeno quattro settimane, che verrebbe finanziato tramite le indennità di perdita di guadagno IPG. Il reddito sostitutivo ammonterebbe, come l’indennità di maternità, all’80% del reddito precedente la nascita, fino a un massimo di 196 franchi al giorno. Un tale congedo costerebbe approssimativamente 420 milioni di franchi all’anno, il che equivale a un tasso di contribuzione IPG pari allo 0,11%”.
Il Consiglio federale, che pur riconoscendo che la richiesta di introdurre un congedo di paternità è giustificata, ritiene prioritario garantire un’offerta di servizi per la custodia di bambini complementare alla famiglia adeguata ai bisogni. Diversamente da un congedo di paternità legale, queste misure contribuiscono a migliorare la conciliabilità tra famiglia e lavoro per le madri e per i padri non soltanto nel periodo immediatamente successivo alla nascita del figlio ma anche nelle fasi seguenti della vita familiare. Inoltre, secondo il Consiglio federale, un congedo di questo tipo comporterebbe oneri supplementari per l’economia e causerebbe notevoli problemi organizzativi alle imprese. Il Consiglio federale è pertanto del parere che l’introduzione di un congedo di paternità debba rimanere di competenza dei datori di lavoro o delle parti sociali.
Esempi per la ripartizione del congedo
Esempio 1: il neo padre rimane due settimane consecutive a casa dopo la nascita e si occupa della madre e del bambino o dei bambini. Il padre percepisce i restanti 10 giorni quali singoli giorni di libero, riducendo il suo grado di occupazione all’80% per 10 settimane.
Esempio 2: il neo padre rimane tre settimane a casa dopo la nascita e si occupa della madre e del bambino o dei bambini. Alla scadenza delle 14 settimane di congedo di maternità, la madre riprende l’attività lavorativa e il bambino inizia ad andare all’asilo nido. Durante il periodo di transizione in cui il bambino deve abituarsi all’asilo nido, il padre fruisce di cinque ulteriori giorni di congedo di paternità, al fine di alleggerire questa fase.
Esempio 3: il padre rimane una settimana a casa dopo la nascita e si occupa della madre e del bambino o dei bambini. Al termine di un congedo di maternità prolungato di 24 settimane, la madre riprende l’attività lavorativa. Durante il periodo di transizione e per facilitare l’inserimento del bambino all’asilo nido, il padre percepisce tre settimane consecutive di congedo di paternità. Dato che le realtà familiari sono molto eterogenee, il congedo di paternità dovrebbe essere gestito nel modo più flessibile possibile secondo le esigenze della famiglia. Inoltre, la legge da elaborare deve prevedere una struttura che non penalizzi le coppie dello stesso sesso e le famiglie monoparentali.