Ad agosto le disponibilità del 2018 sono andate esaurite
Nel tredicesimo report realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con Marsh&McLennan Companies sono stati analizzati i rischi ritenuti più probabili e a più elevato impatto che l’intera umanità corre nei prossimi dieci anni. Gli esperti si sono avvalsi delle risposte fornite da circa 1000 fra addetti ai lavori e leader di tutto il mondo, registrando un’alta percentuale, il 59%, di pareri concordi sul crescente livello di rischio cui andiamo incontro. A preoccupare maggiormente sono i rischi legati all’ambiente, che si confermano la principale preoccupazione degli addetti ai lavori, come accade tra l’altro, senza smentite, da qualche anno a questa parte. Infatti, nei tredici anni di pubblicazione del Global risk report, i rischi ambientali sono andati sempre aumentando e tutte le criticità considerate sono molto in alto nella classifica dei rischi percepiti e probabili. Gli eventi meteo estremi, i disastri naturali e quelli causati dall’uomo, la perdita di biodiversità, le conseguenze dei cambiamenti climatici sempre più numerose e meno contenute nonostante l’impegno crescente di singoli e associazioni ambientaliste, sono infatti tutti fattori preponderanti nell’analisi dei rischi, sia in termini di probabilità che di danni potenziali. In particolare, gli eventi meteo estremi sono visti come il singolo rischio più importante.
Nella classifica stilata grazie alle risposte fornite, i cinque rischi più probabili sono infatti rappresentati dagli eventi meteo estremi, dai disastri naturali, dagli attacchi cyber, dal furto dei dati personali e dal fallimento del tentativo di adattarsi ai cambiamenti climatici e contenerne le conseguenze. Se invece passiamo ad analizzare i rischi ritenuti a più alto impatto sulla comunità globale, ad alcuni di quelli già citati come maggiormente probabili se ne aggiungono anche altri, fino ad arrivare alla classifica che vede al primo posto quello riguardante le armi di distruzione di massa, seguito dagli eventi meteo estremi, dai disastri naturali, dal fallimento del tentativo di adattarsi ai cambiamenti climatici e contenerne le conseguenze e dalle crisi nell’approvvigionamento dell’acqua.
Dalle due classifiche appare chiaro come le minacce ambientali dominano il panorama descritto dal Global Risks Report 2018 che pone l’attenzione sui pericoli che possono sorgere a causa dell’interconnessione sia tra i rischi ambientali osservati, sia tra questi e i rischi di altro tipo, come le crisi idriche e alimentari o le migrazione involontarie, ovvero quelle causate dai cambiamenti nei Paesi di origine. Proprio l’interconnessione spinta tra tutti i tipi di rischi è il punto su cui il rapporto insiste maggiormente. Un esempio: la temperatura in aumento, la siccità e le ondate di calore aumentano i pericoli per l’agricoltura globale, e quindi per la produzione di cibo, con il pericolo di nuove e importanti carestie e, di conseguenza, di flussi migratori forzati.
Il report Global Risks 2018 per la prima volta realizza anche la sezione dedicata ai 10 potenziali ‘shock futuri’, individuando scenari in cui sviluppi improvvisi e drammatici (come drastiche interruzioni nell’approvvigionamento alimentare) la cui eventualità è attualmente remota ma che, alla luce delle informazioni disponibili, non può essere esclusa, sono sempre più probabili. Fra gli altri contenuti del report che esulano il problema dell’ambiente, l’allarme di una futura crisi finanziaria, tutt’altro che improbabile, la crescita delle formazioni populiste e la velocità dello sviluppo tecnologico che genera importanti interrogativi in termini di privacy e di cybersecurity.