Una recente ricerca stabilisce che per ogni ora trascorsa sui social la nostra felicità diminuisce del 3%
Secondo un sondaggio della BBC tre quarti dei ragazzi tra i 10 e i 12 anni possiede già un proprio account sui vari social network: la tendenza è quella di essere sempre più ‘connessi’. Con l’iPad, il computer, lo smartphone: qualunque sia lo strumento ci troviamo ormai in una società sempre più fondata sullo scambio di informazioni tra identità digitali.
Ma quali sono gli effetti di questa tendenza sempre più in aumento? I ricercatori dell’Università di Sheffield hanno condotto una ricerca per studiare le conseguenze e i rischi di questa sovraesposizione sui social considerando sei indicatori di riferimento: compiti, percezione di sé, famiglia, amici, scuola e vita nel suo complesso.
I risultati di queste ricerche sono stati riassunti in un lavoro pubblicato sull’Institute of Labor Economics, intitolato Social Media Use and Children’s Wellbeing (Uso dei social e benessere dei ragazzini). A un campione rappresentativo di ragazzini inglesi dai dieci a quindici anni è stato chiesto quanto tempo trascorresse su Bebo, MySpace e Facebook: la maggior parte di loro ha risposto di passare almeno da una a tre ore al giorno sui social considerati.
Dai risultati è emerso che le relazioni sociali possono trarre vantaggio dai social network ma, allo stesso tempo, una presenza eccessiva all’interno del mondo digitale può pregiudicare i contatti umani veri e propri, fondamentali soprattutto per la crescita dei giovanissimi.
Tramite un complicato incastro di ascisse e ordinate è stato stimato che ad un’ora trascorsa sui social equivarrebbe una perdita di tre punti percentuali di probabilità di trascorrere una vita felice. “Le ragazze sono più sensibili e risentono delle critiche o dei commenti sulla Rete”, spiega lo psicologo Nicola Iannaccone, autore del manuale ‘Stop al Cyberbullismo’. E infatti lo studio inglese evidenzia una loro maggiore sofferenza rispetto ai maschi per quel che riguarda l’autostima.
Ma lo studio dei ricercatori inglesi, condotto tra l’altro tra il 2010 e il 2014 e su due social ormai non più esistenti o meno in voga, non è l’unico a giungere a questa triste conclusione.
Di recente sono infatti stati pubblicati altri studi, tra i quali il recente lavoro su social network e autostima di Francesco Sarracino e Fabio Sabatini, insegnante di Politica economica alla Sapienza di Roma, secondo il quale l’uso dei social media è correlato in modo ‘statisticamente significativo e negativo con la propria soddisfazione economica, perché incoraggia i confronti e le comparazioni’.