Ancora un altro castello da visitare assolutamente: immerso nel verde della campagna inglese è stato per molto tempo il simbolo della potenza dei suoi proprietari
Residenza della famiglia Howard per oltre 300 anni, il castello Howard è un notevole edificio storico che vanta numerosi oggetti antichi, una magnifica architettura e un bellissimo parco di diversi ettari. Considerato da Lonely Planet come una delle 10 dimore più grandiose del mondo, il Castello è uno dei maggiori esempi di barocco inglese. Costruito nel XVIII secolo, oggi è una celebre meta turistica situata in una splendida tenuta di 1.000 acri nello spettacolare scenario delle Howardian Hills, nello Yorkshire, Inghilterra settentrionale, e tutelata dal consorzio The Treasure Houses of England. Realizzato tra il 1699 e il 1712 da Charles Howard, III conte di Carlisle che affidò la progettazione all’architetto John Vanbrugh, l’edificio è oggi una delle Treasure Houses of England, e sorge sopra le rovine del castello di Henderskelfe.
Il castello è circondato da una vasta tenuta che, durante la sua massima estensione sotto George Howard, VII conte di Carlisle, copriva più di 13.000 acri e comprendeva i villaggi di Welbrun, Bulmer, Slingsby, Terrington e Coneysthorpe. La tenuta era servita da una propria stazione ferroviara, Castle Howard railway station, dal 1845 fino al 1950. Favolosi i suoi immensi giardini, nei quali f ra le diverse specie floreali, siepi e labirinti, trova spazio anche un “garden center”, il luogo ideale per chi ha il pollice verde e vuole ricreare il proprio paradiso naturale a casa propria. Sono in vendita, infatti, centinaia di piante, fiori, bulbi, semi e rarità. Gli amanti delle rose vi trovano esemplari assolutamente fuori dal comune, e vecchie e nuove varietà diffondono la loro inebriante e ammaliante fragranza per tutta l’estate.
Da non dimenticare il Ray Wood, dove giardinaggio e botanica si fondono in un risultato spettacolare: qui è possibile visitare una collezione privata che conta circa 800 specie di rododendro, in grado, nella stagione estiva, di trasformare quest’angolo di parco in un mare di colori. Il Castello vanta 145 stanze ed è uno dei simboli dell’Inghilterra e della sua campagna sterminata, tanto da essere scelto per l’ambientazione di decine di documentari, di film e di serial televisivi.
Il regista Stanley Kubrick, nel 1975, lo volle per alcune scene di “Barry Lyndon” e più recentemente una catena tv lo ha preso in affitto per la fiction “Ritorno a Brideshead”. Ma la maestosità e le dimensioni, hanno un prezzo. Il solo riscaldamento, secondo la proprietà, costa circa 160 mila sterline l’anno, per non parlare delle spese per il parco e le immense scuderie. Il terzo Duca di Carlisle, subito dopo la costruzione, iniziò ad accumulare tesori artistici da tutto il mondo: quadri, busti, statue, arazzi, mobili, armi, argenteria. La Gran Bretagna, allora, era il cuore di un impero e la nobiltà poteva permettersi di comprare tutto quello che poteva arrivare a Londra dai quattro angoli del pianeta.
La situazione oggi è completamente rovesciata, tanto che i proprietari della tenuta, Nicholas e Simon Howard, hanno ricevuto offerte d’acquisto sia da milionari russi sia da magnati arabi, tutte declinate. In vendita invece la collezione d’arte, una delle più grandi a livello mondiale tra quelle dei privati, che include tesori di ogni tipo: un celebre ritratto di re Enrico VIII d’Inghilterra, tele di Ferdinando Bol, paesaggi veneziani di Bernardo Lotto (solo questi sono stimati 2 milioni e mezzo di sterline) e poi busti di marmo, tele, mobili, consolle, argenterie, orologi da tavolo e preziosità di ogni tipo.
Chi cammina in alcune ali della proprietà (Castle Howard è aperto al pubblico, a pagamento) può sentirsi un po’ come in un piccolo Louvre, tanti e tali sono gli oggetti esposti. Riconosciuto come uno dei più alti esempi di barocco inglese, il Castello ha incantato tra gli altri anche Horace Walpole che, dopo averlo visitato nel 1772, scrisse: “Nessuno mi aveva informato che in un solo colpo avrei visto un palazzo, una città, una cittadella, templi sulle alture (…) i più verdi prati del mondo recintati solo dall’orizzonte e un mausoleo che potrebbe indurre a farsi tumulare da vivi; in breve, avevo visto molti posti imponenti in passato, ma mai uno tanto sublime”.
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