È uno spettacolo multimediale e molto visivo quello allestito da Claudio Baglioni per il suo “ConcertOpera”, live integrale del suo ultimo lavoro discografico Q.P.G.A., presentato al teatro degli Arcimboldi di Milano, da dove è partito il tour teatrale che, dopo le prime quattro serate nel capoluogo lombardo, ha toccato il Gran Teatro di Padova, per fermarsi in questi giorni a Napoli; sarà poi sarà la volta di Firenze, Roma, Bologna e Genova.
Sul palco domina un enorme megaschermo dove scorrono, sincronizzati con i temi e i tempi della musica, immagini di amori, contestazioni, passioni di giovani tra gli anni ‘70 e i giorni nostri. E poi, naturalmente, c’è Baglioni, che quasi ad ogni canzone si cambia d’abito, indossando ora un elegante completo scuro, ora una giacca di pelle e poi ancora una camicia bianca con un gilet e una giacca militare, imbracciando in alcuni pezzi una chitarra elettrica e sedendosi ad un piano durante altri pezzi. Insieme a lui altri cinque musicisti e, fuori campo, le registrazioni degli strumenti e delle voci dei 70 grandi nomi della musica italiana che hanno contribuito alla realizzazione del disco. Baglioni canta così con la chitarra di Pino Daniele in “Se guardi su” e con la voce di Enrico Ruggeri, Eugenio Finardi e Francesco Renga in “Lungo il viaggio”.
Senza scordare la chitarra del figlio Giovanni in “La paura e la voglia”. Baglioni si è presentato in splendida forma vocale, incantando un teatro tutto esaurito per circa tre ore di concerto durante il quale ha riproposto integralmente tutte le canzoni del doppio cd che è appena uscito, una rivisitazione, allungata e arricchita di decine di nuovi brani, del suo capolavoro del 1972 “Questo piccolo grande amore”. A concludere la serata, bis scelti direttamente dal pubblico. Nel foyer del teatro, infatti, prima di entrare ciascun spettatore poteva scrivere il proprio nome su una lavagna accanto a una lista di celebri canzoni d’amore di Baglioni, votando così i pezzi preferiti.
Pubblico della serata sono state due generazioni di fan del cantautore: oltre a gruppi di donne e coppie sulla cinquantina, ancora ragazzi quando Baglioni cominciava a siglare i suoi primi successi, in sala c’erano anche tantissimi giovani, a cantare a squarciagola “Una faccia pulita” o “Porta Portese” o a commuoversi in “Con tutto l’amore che posso”.
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