Ecco come potete lasciare la vostra impronta su Marte
Inserire il proprio nome in un microchip trasportato nello spazio profondo e destinato ad arrivare su Marte: è questo che offre la Nasa in vista della missione InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) che il prossimo anno dovrebbe portare la sonda statunitense sul Pianeta Rosso.
L’iniziativa – di cui si legge su Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di Astrofisica – è aperta fino all’8 settembre (su www.mars.nasa.gov/participate/send-your-name/insight/). “Il nostro prossimo passo nel viaggio dell’uomo verso Marte è un’altra affascinante missione di superficie”, spiega Jim Green, direttore della Planetary Science Division Nasa presso la sede centrale dell’agenzia spaziale statunitense a Washington. “Dando la possibilità a tutti di inserire il proprio nome fra i dati trasportati dalla sonda InSight verso il Pianeta Rosso, vogliamo dimostrare che tutti possono partecipare al viaggio verso Marte e al futuro dell’esplorazione spaziale”.
InSight – osserva Media Inaf – non è la prima occasione per lasciare il proprio nome su Marte. Lo scorso dicembre per il test di volo della capsula Orion a spedire il proprio nome “verso l’infinito e oltre” sono state 1 milione e 38 mila persone. E saranno tante le occasioni nei prossimi anni per partecipare da protagonisti a una missione marziana. La prossima sarà il test del nuovo e potente vettore Nasa Space Launch System, che con Orion dovrebbe costituire l’accoppiata giusta per volare su Marte con un team di astronauti.
Quanto a InSight, dovrebbe essere lanciato dalla Vandenberg Air Force Base, in California, nel marzo 2016 per atterrare su Marte il 28 settembre dello stesso anno. Grande come un’utilitaria, InSight è la prima missione dedicata alla comprensione della struttura interna del Pianeta Rosso. Esaminando il sottosuolo marziano, analizzando attività sismica e geodesia, il lander Nasa potrebbe raccogliere importanti indizi su come si sono formati ed evoluti tutti i pianeti rocciosi del Sistema Solare, compresa la Terra. Tecnologia e conoscenze acquisite per InSight sono ovviamente cruciali per il volo umano con obiettivo Marte che la Nasa ha in cantiere entro il 2030.
“I robot esploratori aprono oggi la strada a future missioni umane, portando a casa importanti risultati”, spiega Jim Green. “Insieme, uomini e robot saranno i pionieri di Marte e del Sistema Solare”.
Askanews
Boom di aspiranti astronauti, oltre 18mila domande alla Nasa
Volare nello spazio è ancora il sogno di molti. In 18.300 hanno risposto alla chiamata lanciata lo scorso dicembre dalla Nasa per la formazione dei prossimi astronauti che si troveranno a vivere anche la nuova sfida del pianeta rosso. Un vero e proprio record per l’agenzia spaziale statunitense che ha visto triplicare le richieste rispetto alla precedente call del 2012 e surclassato il primato del 1978.
Per il numero uno della Nasa Charles Bolden – ex astronauta – “non è così sorprendente che così tanti americani con diversi background vogliano contribuire di persona a far risplendere il nostro percorso verso Marte”.
Dopo selezioni e colloqui, i prescelti inizieranno un percorso di formazione che durerà 2 anni durante i quali impareranno – oltre al russo – tutto ciò che serve sui veicoli spaziali, sulle passeggiate extraveicolari, sul lavoro di squadra. Gli astronauti che completeranno la formazione saranno poi assegnati a una delle 4 differenti missioni: la Stazione spaziale internazionale, la capsula Orion per l’esplorazione dello spazio profondo e una delle 2 capsule attualmente in sviluppo per voli commerciali (CST-100 Starliner di Boeing e la Dragon di SpaceX) che porteranno 4 astronauti sulla Iss, aumentando da 6 a 7 i membri dell’equipaggio del laboratorio orbitale internazionale e quindi anche il tempo a disposizione degli astronauti per condurre esperimenti scientifici e tecnologici importanti in vista del viaggio verso Marte.
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