Lunedì è iniziato il conto alla rovescia per la Svizzera del c.t. Vladimir Petkovic al Mondiale in Russia. La nazionale elvetica alloggerà al Lada Resort a Togliatti, circa 1.000 km da Mosca, dove resterà in ritiro minimo per due settimane. L’obiettivo è raggiungere i quarti di finale per entrare nella sfera del calcio mondiale (nel ranking FIFA c’è già, 6°) e riuscire in quel salto di qualità che la generazione di giocatori di talento elvetici rincorre da due grandi tornei. L’ultima parte della preparazione si è chiusa con due amichevoli positive: il pari 1-1 contro la Spagna, una delle favorite del Mondiale e il 2-0 al Giappone, qualificato per Russia 2018 fanno ben sperare. Per il salto di qualità la strada resta però impervia. Nel gruppo E la nazionale di Petkovic affronterà il Brasile, la Serbia e il Costa Rica e già negli ottavi potrebbe incrociare la Germania, campione in carica. Per il c.t. gli avversari a un Mondale “sono tutti forti, l’importante è giocare con un efficace possesso palla, dominare e imporre il nostro gioco contro ogni avversario”. Petkovic punta sui giocatori affermati della generazione intorno a Sommer, Behrami. Lichtsteiner, Shaqiri, Xhaka, Dzemaili, Rodriguez per sanare le ferite degli ultimi grandi tornei, con le eliminazioni a testa alta agli ottavi con l’Argentina al Mondiale del 2014 e con la Polonia nel 2016 ai rigori. La Svizzera vuole scrivere finalmente la storia, ma gli ostacoli sono più alti di quello che si pensi. I pilastri e gli inamovibili della rosa dovranno prendere in mano la squadra e sviluppare quella mentalità vincente che serve a raggiungere importanti obiettivi, aspetto psicologico che negli ultimi anni è mancato alla Svizzera nelle gare decisive.
L’esordio di domenica 17 giugno contro il Brasile è proibitivo. La Selecao ha superato il trauma del fallimentare Mondiale 2014 ed è quotata tra le tre favorite al titolo insieme a Germania e Spagna. Le altre avversarie, Serbia e Costa Rica, saranno decisive per l’eventuale 2° posto del girone, ma entrambe hanno dimostrato di giocare un calcio di buon livello. Osservata con sobrietà la situazione iniziale, l’ottavo di finale diventa già un grande risultato, dove presumibilmente ci sarà la Germania. La gara con il Brasile dimostrerà subito se la nazionale svizzera è diventata matura. La qualificazione a Russia 20018 la Svizzera l’ha conquistata nel duro e complicato spareggio contro I’Irlanda del Nord. Questa esperienza avrà senz’altro contribuito al processo di maturazione di un gruppo che a pochi gironi dall’esordio ha il morale alto, questo merito di Petkovic che in due anni è riuscito a formare un gruppo (multietnico) solido, eliminando i problemi di inizio gestione. Petkovic resta umile e controlla l’euforia, ma è convinto della forza della sua nazionale e di avere le ottimali prerogative per un mondiale di successo. Il Brasile sarà l’esame di maturità per capire se la Svizzera potrà andare lontano. La squadra almeno è convinta dei propri mezzi.
G.S.
foto: Ansa