Il tempo scorre a velocità diverse, a seconda di come lo percepiamo. Tormentosamente lento mentre attendiamo la fine di una giornata difficile o noiosa, spaventosamente veloce quando siamo felici o, semplicemente, in vacanza.
Ed ecco quindi che le cinque settimane di ferie scolastiche si sono rapidamente consumate portandoci qui, oggi (per me che scrivo; l’altro ieri, per voi che leggete), rigenerati e pronti ad iniziare bene il nuovo anno scolastico insieme ai nostri figli. O per iniziare, noi stessi, un nuovo ciclo di lavoro.
Chissà se possiamo fare qualcosa, anche a tavola, per mantenere il loro e il nostro cervello pronto e pimpante ogni mattina come dopo le vacanze…ma certo che sì!
Iniziamo da dove eravamo rimasti: se vi ricordate (e se non vi ricordate, andate subito a controllare sul sito!), prima delle vacanze vi avevo parlato dell’importanza di una buona colazione.
Ebbene, il pasto più importante della giornata non è solo fondamentale per la salute del corpo, ma è uno strumento utilissimo per migliorare la funzionalità cerebrale.
Ci sono diversi studi che testimoniano come, addirittura, ci sia una diretta correlazione tra il consumo di una colazione completa e il miglioramento della performance scolastica. Segnalo, tra tutti, quello pubblicato lo scorso anno sulla prestigiosa rivista Public Health Nutrition che ha raccolto dati su più di tremila scolari delle scuole elementari nel Regno Unito. Se vi piace la colazione all’inglese, completa di uova, quindi, fatevi sotto! Se invece preferite lasciarvi coccolare, al mattino, da qualcosa di dolce, potete aggiungere, a una buona fetta di torta fatta in casa, le proteine di noci, mandorle o altri semi oleosi, che sono anche ricchi di acidi grassi essenziali, utili a supportare concentrazione e memoria.
Che siano animali o vegetali, comunque, è importante aggiungere sempre le proteine anche al primo pasto della giornata. Infatti, è proprio l’associazione di proteine e carboidrati a garantire un basso impatto glicemico, ossia a fare in modo che il livello di zucchero nel sangue salga lentamente, evitando i cosiddetti “picchi glicemici” che, come dimostrano altri studi, impediscono il buon funzionamento dei nostri neuroni.
Insomma, se è vero che il cervello ha bisogno di zucchero, è stato ormai dimostrato che un suo eccesso è deleterio per il suo funzionamento ed è addirittura correlato allo sviluppo di disfunzioni e patologie come la demenza senile o l’Alzheimer.
Infine, come si sa ormai da anni, l’attività aerobica intensa e regolare potenzia le capacità cerebrali favorendo la costruzione di nuove cellule proprio nella regione deputata alla memoria. Via libera alle corse e ai giochi all’aria aperta per i vostri bimbi, dunque! E voi, perché non li imitate?
Buon inizio dalla vostra
consulente alimentare
Tatiana Gaudimonte